Ponte sullo Stretto, Salvini: «Mercoledì l’ok» ma i no-ponte replicano: «Non è l’inizio dei lavori»
- Postato il 4 agosto 2025
- Notizie
- Di Quotidiano del Sud
- 1 Visualizzazioni

Il Quotidiano del Sud
Ponte sullo Stretto, Salvini: «Mercoledì l’ok» ma i no-ponte replicano: «Non è l’inizio dei lavori»
Matteo Salvini rilancia con entusiasmo quello che per lui sarà il giorno del Ponte sullo Stretto: «Mercoledì arriva l’ok» ma le associazioni ambientaliste presentano un nuovo reclamo in Ue e gli attivisti di Invece del Ponte ribadiscono: «Non è l’inizio dei lavori»
C’È una data, secondo quanto annunciato dal ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, nella quale il Ponte sullo Stretto riceverà un ok definitivo. «Mercoledì mattina alle 12.30 ci sarà l’approvazione del progetto definitivo dell’avvio del progetto del Ponte di Messina», ha affermato il vicepremier, aggiungendo che dell’opera «se ne parla dagli antichi romani», ma che è arrivato il momento in cui «segneremo una pagina di storia» e «l’immagine, la potenza, la forza e l’innovazione dell’Italia nel mondo».
Il progetto del Ponte, ricorda il Mit, «si inserisce in un più ampio programma di rilancio infrastrutturale promosso dal Ministero, con investimenti in strade e ferrovie tra Sicilia e Calabria del valore di 70 miliardi fino al 2032». Dall’intervento si attendono «reali opportunità di rilancio socioeconomico per il sud e per l’Italia intera: crescita dell’occupazione; incremento del pil; aumento del turismo; sviluppo della ricerca e del know-how; aumento della credibilità di un sistema Paese che sviluppa la capacità di attrarre e realizzare investimenti pionieristici».
Per il dicastero rappresenta «una tessera del mosaico trasportistico europeo a completamento di uno dei principali corridoi Ue Nord/Sud, il corridoio Scandinavo – Mediterraneo, che rende l’area dello stretto di Messina la porta tra il Mediterraneo e l’Europa, e valorizza il potenziale della Sicilia come piattaforma logistica naturale». E conclude il Mit: «La realizzazione di un collegamento stabile tra Sicilia e Calabria risponde ad un puntuale obbligo dell’Italia associato a quattro obiettivi dei corridoi Ten-T: coesione, efficienza, sostenibilità e incremento dei benefici per gli utenti».
La costante successione degli annunci di Salvini non impressiona gli attivisti di “Invece del Ponte”, convinti che «non verrà approvato alcun “via libera definitivo” al ponte sullo Stretto» e che «non si darà il via a nessun cantiere, né inizieranno i lavori. Si tratta, piuttosto, dell’inizio di un percorso tutto in salita per chi ha trasformato un progetto fallimentare in una bandiera propagandistica».
Il progetto, invero, dopo l’approvazione del Cipess (il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile) che metterà al vaglio il piano economico e finanziario dell’opera, dovrà essere sottoposto alla valutazione della Corte dei Conti che, secondo i no ponte «non potrà ignorare i gravi profili di illegittimità amministrativa, tecnica ed economica».
LEGGI ANCHE: A volte ritornano: tutto quello che c’è da sapere sul Ponte sullo Stretto
«Si dovrà arrivare all’approvazione di un progetto esecutivo che dovrà rispondere a decine e decine di prescrizioni ancora irrisolte, su cui i proponenti tacciono o minimizzano. – aggiungono da Invece del Ponte – E soprattutto, si aprirà finalmente il fronte dei ricorsi legali, in tutte le sedi nazionali ed europee. Chi pensa di poter forzare procedure, vincoli, normative e diritti dovrà rispondere davanti a giudici indipendenti. Ci sarà – e ci deve essere – “un giudice a Berlino”».
Appunto sul piano legale, intanto, gli ambientalisti hanno spiegato di aver agito con un nuovo reclamo all’Unione Europea. «L’impatto ambientale del Ponte sullo Stretto di Messina è certo, documentato e, dopo anni di negazioni, ammesso dagli stessi proponenti l’opera. Per superare questa impasse è stata avviata una procedura speciale che consentirebbe comunque la realizzazione del Ponte secondo condizioni precise fissate dalle norme comunitarie, condizioni che però non sono state rispettate». Con queste motivazioni le associazioni Greenpeace, Legambiente, Lipu e Wwf hanno ieri, inviato un nuovo reclamo all’Ue ad integrazione di quello già inoltrato il 27 marzo di quest’anno.
Oggetto del reclamo è il secondo parere della Commissione Via Vas con cui si è chiusa la cosiddetta procedura di “livello III della Vinca” (Valutazione d’incidenza). Gli ambientalisti ritengono che «nessuno dei criteri obbligatori previsti dalla procedura comunitaria sia stato correttamente rispettato» e che l’Italia stia, in tal modo, violando le disposizioni delle due direttive comunitarie “Habitat” e “Uccelli”.
Secondo quanto riferito in Europa dalle associazioni ambientaliste, perciò, si rende necessaria «l’apertura di una procedura di infrazione».
Il Quotidiano del Sud.
Ponte sullo Stretto, Salvini: «Mercoledì l’ok» ma i no-ponte replicano: «Non è l’inizio dei lavori»