Ponte sullo Stretto, arriva il via libera: la sfida è ufficiale, cantieri a settembre
- Postato il 6 agosto 2025
- Di Panorama
- 3 Visualizzazioni


Dopo decenni di attesa, discussioni e polemiche, il Ponte sullo Stretto di Messina sembra pronto a spiccare il volo. L’approvazione del progetto definitivo da parte del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Cipess) segna una svolta decisiva per un’infrastruttura che da sempre divide l’Italia. Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture, è in prima linea per dare il calcio d’inizio ai cantieri già a settembre, accompagnato dalla soddisfazione della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. L’opera, definita come il ponte sospeso a campata unica più lungo al mondo, promette di unire il Sud all’Italia e all’Europa, con benefici economici e occupazionali di vasta portata.
Un progetto antico che torna protagonista
Il Ponte sullo Stretto non è una novità degli ultimi anni: i primi studi risalgono alla fine degli anni Sessanta, e la sua storia si intreccia con quella degli antichi romani che immaginavano collegamenti tra le due sponde. Oggi, il progetto riparte con un’inedita spinta politica e tecnica. Saranno 3,3 chilometri di campata unica, in grado di resistere a terremoti di magnitudo 6.9, e 40 chilometri di raccordi stradali e ferroviari per collegare la grande infrastruttura alle reti esistenti.
La sfida è enorme, così come la posta in gioco. Nel 2005, il costo stimato era di 3,88 miliardi di euro; oggi la cifra è lievitata a 14,6 miliardi. Un aumento che ha scatenato critiche, ma che il governo sostiene essere giustificato dall’aggiornamento tecnologico e dalla maggiore complessità dell’opera.
Tra cantieri e burocrazia: la partita è appena cominciata
Il Cipess ha approvato un progetto che ora deve ricevere il via libera finale dalla Corte dei Conti. Solo allora si potrà dare il via ai cantieri, previsti da Salvini tra settembre e ottobre con avvio di lavori ed espropri, che saranno più onerosi di quelli fatti per l’alta velocità in altre aree del Paese.
Dietro l’apparente accelerazione, però, si nasconde un percorso ancora irto di ostacoli. I comitati ambientalisti e i cittadini del movimento “Invece del ponte” hanno già annunciato una pioggia di ricorsi, sottolineando che non esiste alcun via libera definitivo e che la battaglia legale è appena iniziata.
In particolare, le 68 osservazioni tecniche e le 62 prescrizioni ambientali, frutto di un’attenta analisi da parte della commissione Via/VAS, restano un nodo irrisolto. Per tentare di superare i vincoli comunitari che hanno finora rallentato l’opera, è stata avviata una procedura speciale europea, ma le associazioni come Greenpeace, Legambiente, Lipu e Wwf hanno presentato un reclamo all’UE chiedendo l’apertura di una procedura di infrazione.
“Casa Cariddi”: presidio e resistenza a Messina
Il comitato Capo Peloro, attivo nel presidio “Casa Cariddi” a Torrefaro, rappresenta il cuore della resistenza locale contro il progetto. In una nota, ribadiscono che l’approvazione non è definitiva e denunciano “bufale” e propaganda attorno all’opera. Sottolineano come il parere della Commissione Europea sul rispetto della direttiva Habitat sia ancora aperto, e promettono di portare avanti la lotta in tutte le sedi nazionali ed europee.
Benefici attesi: numeri che pesano
Dal canto suo, il governo presenta un quadro di opportunità e vantaggi che difficilmente si possono ignorare. Secondo il sottosegretario con delega al Cipess, Alessandro Morelli, il Ponte potrà generare un contributo al Pil nazionale pari a 23,1 miliardi di euro, con 36.700 posti di lavoro stabili e 10,3 miliardi di entrate fiscali per lo Stato, già nella fase di cantiere. A regime, il valore attuale netto economico sarà positivo per 1,8 miliardi grazie a minori tempi e costi di trasporto, a una maggiore efficienza logistica, all’incremento del turismo e alla riduzione delle emissioni.
Il progetto prevede anche una tariffa base per le autovetture inferiore a 10 euro, con sconti per chi attraverserà spesso il ponte. Una cifra “sensibilmente inferiore agli attuali costi di attraversamento”, si legge in una nota della società Stretto di Messina.
Tra polemiche e critiche: il dibattito resta acceso
Non mancano le critiche politiche e tecniche. Angelo Bonelli di Europa Verde definisce il progetto “il più grande regalo ai privati nella storia della Repubblica”, denunciando lo spreco di risorse pubbliche per un’opera che considera inutile. Anthony Barbagallo, capogruppo Pd in commissione Trasporti, parla di “fanfara” politica e di un intervento destinato a restare negli annali come uno dei peggiori errori nella gestione economica italiana.
Dal canto loro, Meloni e Salvini insistono sull’importanza strategica dell’opera: “Un investimento sul presente e sul futuro”, una sfida “sensata” che darà lavoro e un’eredità concreta alle generazioni future, un’Italia “più connessa, più competitiva, più coesa”.