Ponte Morandi, la difesa dell’ex provveditore Ferrazza: “Il Cta non faceva valutazioni tecniche”

  • Postato il 10 dicembre 2025
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roberto ferrazza

Genova. “Il Cta è un organo consultivo che non fa valutazioni tecniche ma esprime pareri, è una distinzione fondamentale”. A ripeterlo più volte in aula nel processo in corso per il crollo del ponte Morandi è l’avvocato Fabio Viglione, che difende l’ex provveditore delle opere pubbliche di Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta, Roberto Ferrazza. “Non è possibile mettere tutti sullo stesso piano” sostiene il legale.

Il Comitato tecnico amministrativo è l’organo che all’interno del provveditorato diede a inizio febbraio 2018 parere positivo al progetto di retrofitting. Un intervento che avrebbe dovuto rinforzare la pila 9 del Morandi, crollata il 14 agosto 2018. Un progetto a lungo rinviato e mai eseguito, almeno non in tempo per evitare il crollo.

Del comitato facevano parte come interni oltre a Ferrazza anche Salvatore Buonaccorso e Giuseppe Sisca, più due relatori esterni: Antonio Brencich e Mario Servetto. Per Ferrazza e Buonaccorso è stata chiesta la condanna a quattro anni, tre per Sisca e Servetto, mentre per Brencich la richiesta è di otto anni. Secondo la tesi della procura il comitato si sarebbe limitato nel parere favorevole a fare una sorta di copincolla senza preoccuparsi dello stato effettivo in cui si trovava il viadotto Polcevera pur avendo gli elementi per sapere che “lo stato di degrado del ponte era impressionante”.

Per l’accusa i membri del Cta avrebbero dovuto inviare le carte del progetto al Consiglio superiore dei lavori pubblici e segnalare la gravità della situazione. Una ricostruzione contestata dalle difese: “L’accusa sembra non comprenderla ma c’è una differenza enorme tra il parere e la valutazione tecnica. Il parere esprime una funzione consultiva. Non è un cavillo perché il parere non è diretto ad accertare la sussistenza di uno specifico presupposto di fatto”. Secondo il legale inoltre “esaminando il progetto non c’erano elementi da cui si evinceva l’imminenza di un pericolo di crollo”.

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Genova24

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