Ponte Morandi bis, i difensori invocano l’incompetenza territoriale: stop al processo fino alla decisione della Cassazione
- Postato il 17 luglio 2025
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- Di Genova24
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Genova. Stop al processo per il cosiddetto ponte Morandi bis fino al 27 novembre.
Lo ha deciso il tribunale di Genova dopo l’istanza di incompetenza territoriale sollevata questa mattina dai difensori degl imputati, I reati più gravi contestati sono stati secondo i difensori commessi non a Genova bensì a Roma dove è collocato il database informatico di Aspi.
Lo stop al processo in forza della legge Cartabia
Per questo gli avvocati dei 45 imputati hanno presentato un’istanza al tribunale chiedendo che il processo venga trasferito. Secondo i pm Walter Cotugno e Stefano Puppo il reato si è concretizzato a Genova ma per il tribunale l’istanza dei difensori non è manifestamente infondata e per questo – come prevede la legge Cartabia – la querelle sarà sciolta dalla Corte di Cassazione.
La nuova norma infatti ha lo scopo di evitare che questioni di competenza possano portare ad annullare un processo già definito – come accadde con la vicenda Carige – e per questo lo stop al processo viene deciso subito, fino alla decisione della Cassazione. Se gli Ermellini daranno ragione alla Procura il processo riprenderà a Genova, in caso contrario dovrà ricominciare a Roma.
L’inchiesta nata dopo il crollo del ponte Morandi
Il cosiddetto processo Ponte Morandi bis è lo sviluppo dell’inchiesta nata dopo il crollo dei viadotto Polcevera, che verte sui falsi report per accertare le condizioni di gallerie e viadotti, sulle barriere antirumore pericolose e sul crollo di una parte della volta della galleria Berté in A26.
Quarantasei in tutto gli imputati, in parte gli stessi che sono già a processo per la strage del 14 agosto 2018 che costò la vita a 43 persone. Tra loro ci sono Giovanni Castellucci e gli altri ex top manager di Aspi, Paolo Berti, Michele Donferri Mitelli, quadri e vertici della controllata Spea, l’azienda incaricata delle manutenzioni, oltre che funzionari del ministero delle infrastrutture. Sono tutti accusati di falso, frode, crollo colposo. Per i pm Stefano Puppo e Walter Cotugno tutta la manutenzione delle autostrade liguri era carente e i controlli fasulli.