Ponte Morandi, a Pontedecimo i giardini intitolati a Luigi Matti Altadonna: “Portate qui i vostri figli”
- Postato il 8 ottobre 2025
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- Di Genova24
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Genova. “Portate qui i vostri figli e raccontategli la storia”. Nelle parole del fratello Michele è racchiuso il senso della targa che porta il nome di Luigi Matti Altadonna, vittima del crollo del ponte Morandi. A lui sono stati intitolati oggi i giardini in cima a via Coni Zugna, quegli stessi giardini che lo hanno visto giocare da bambino, a due passi dall’entrata del carcere di Pontedecimo dove lavorava il padre Giuseppe. Alla cerimonia, in presenza della sindaca Silvia Salis, c’erano i suoi familiari e quelli di altre vittime del disastro del 14 agosto 2018.
“È difficile farsene una ragione – spiega Michele Matti Altadonna, oggi 21enne -. Uno dei valori che permane è il senso della memoria, come valore morale, come valore civico, e questa è una delle massime rappresentazioni. Mio fratello e i suoi coetanei si ritrovavano qui a giocare, a sognare cosa sarebbero stati da grandi, quindi ha anche un valore simbolico. Mi auguro che questo luogo, come il Memoriale, sia un luogo di serenità, per i bambini e per le famiglie che verranno qui”.
Grande commozione al momento di scopertura della targa con i quattro figli di Luigi, uno dei quali ha portato un proprio omaggio a tema floreale. Subito dopo è intervenuto anche il padre Giuseppe: “Qui c’è scritto il nome di Luigi, ma accanto ci sono altri 42 nomi, tra cui quello di Samuele Robbiano, che abitava qui a Campomorone, la vittima più piccola”.

I giardini di via Coni Zugna, finora rimasti senza nome, erano stati riaperti quattro anni fa con nuovi giochi per bambini dopo un periodo di chiusura e degrado. In futuro dovrebbero ospitare anche attrezzature sportive finanziate con gli oneri di urbanizzazione del supermercato Ekom appena aperto in via Semini.
A proporre l’intitolazione a Luigi Matti Altadonna è stato Alessio Bevilacqua, consigliere comunale della Lega, nato e residente a Pontedecimo. “Andavamo a scuola assieme poco distante da qua – racconta -. Camminando ogni giorno, dopo gli inizi delle medie, vicino a me c’era un ragazzo che faceva sempre la stessa strada. Quel ragazzo andava a trovare papà che lavorava al penitenziario. Quel ragazzo era Luigi”.
“La memoria è un muscolo che va allenato – ricorda la sindaca Salis, che dopo l’intitolazione ha incontrato i familiari delle vittime tra abbracci e momenti di commozione -. E va allenato non dimenticando le persone che hanno perso la vita, ricordando chi erano e cosa facevano. Oggi è una giornata molto importante: ricordiamo un ragazzo che era impegnato nel sociale, un ragazzo che c’era e metteva sempre tutta la propria energia anche per il suo quartiere, per cui era doveroso per l’amministrazione essere qui oggi”.

“I luoghi della memoria servono sempre, servono ancora di più in questa situazione, che evoca soltanto ricordi di tragedia, di tristezza – commenta il presidente del Municipio Valpolcevera Michele Versace -. Un modo incredibile per terminare la propria vita. Questo luogo dovrà servire di monito, soprattutto a tutti coloro che, a tutti i livelli, si occupano di bene pubblico, affinché situazioni come quella accaduta sul Morandi non accadano mai più. È un posto che da oggi acquisirà anche una certa sacralità“.

Memoriale, parco e giustizia: le promesse da mantenere
A proposito di luoghi, i parenti delle vittime oggi hanno un Memoriale che tuttavia non è ancora un luogo vissuto. E tante promesse di rinascita e rigenerazione, a partire dal parco del Cerchio Rosso nella zona del nuovo ponte. Il giovane Michele non si illude: “Io le promesse politiche le ho avute dal 14 agosto e vanno sempre prese con le pinze -. Spesso la politica si muove attraverso le passerelle, che tutti noi ben conosciamo. Mi auguro, per i diritti dei cittadini, che vengano mantenute, perché quel luogo merita rispetto, e chi ha vissuto quella tragedia in prima persona altrettanto. Per il Memoriale è necessario un potenziamento della presenza dei giovani attraverso le scuole”.
A margine della cerimonia, Salis ha confermato che dall’anno prossimo “si penserà a un progetto globale per rendere il Memoriale visitabile con assiduità dalle scuole“. Per quanto riguarda il parco, l’idea del Comune è quella di portarlo avanti: “È sul tavolo e non ci tiriamo indietro. Ci sono delle priorità, però si cercherà di fare tutto e chiederemo la possibilità di avere fondi aggiuntivi“.
Oggi Michele studia giurisprudenza all’Università e come lui decine di altre persone travolte dal dolore attendono giustizia: “È un processo complesso, un processo che ha varie sfaccettature. Noi ci aspettiamo che un colpevole venga identificato e che si assuma la sua colpa”.