Politici attenti, come Cicerone diciamo: “Quousque tandem abutere, fino a quando abuserete della nostra pazienza?”

  • Postato il 8 gennaio 2025
  • Politica
  • Di Blitz
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Politici attenti, Cicerone ci guida: “Fino a quando abuserete della nostra pazienza?”. Siamo in campagna elettorale? Assolutamente no. Le elezioni sono molto lontane, se ne parlerà fra diversi mesi. Eppure, nel nostro bel Paese si combatte e si litiga come se dovessimo andare a votare domani.

Fra destra e sinistra c’è un oceano in mezzo ed è difficilissimo trovare punti di incontro. Questo è un male essenzialmente italiano che non giova al nostro futuro. Invece di trovare un dialogo per cercare di risolvere i problemi si va alla continua ricerca anche di un piccolo pelo nell’uovo per innescare una polemica.

Ora siamo in un periodo in cui non c’è la minima possibilità di trovare un denominatore comune. Esplode il caso Musk ed è un inferno con l’opposizione decisa a volere la premier alla Camera per chiarire la situazione. “Si vuole svendere il nostro Paese agli Stati Uniti”, urlano a sinistra. “Non c’è nessun contratto che ci lega al plurimiliardario americano”, si replica. Mai, ad esempio, un dialogo fra le due forze che possa dare un vantaggio all’Italia sulla sicurezza delle comunicazioni e mai un rapporto che dica quali siano i punti  a favore e quelli contrari.

Politici sempre in guerra

MELONI E SCHLEIN GUIDANO I POLITICI
Politici attenti, come Cicerone diciamo: “Quousque tandem abutere, fino a quando abuserete della nostra pazienza?” . Blitzquotidiano.it

Per carità, sarebbe un errore madornale avvicinarsi. Così la sinistra continua a vedere il fascismo dappertutto con saluti romani di quattro scellerati; la destra, al contrario, ripete quanto siano lontani questi ricordi che sono stati cancellati dalla storia.

Ma non ci si ferma: a Palazzo Madama, Matteo Renzi dà del camerata a Ignazio La Russa il quale replica ricordando al senatore che questo non è il problema della discussione. Alessandra Todde, governatore della Sardegna, scivola sui conti non propri esatti della sua elezione e se ne chiede immediatamente la testa ancor prima che il consiglio regionale si esprima sull’episodio. Nella bufera, insieme con la presidente, finiscono naturalmente Elly Schlein e Giuseppe Conte che insieme hanno battuto la Meloni alle ultime elezioni regionali.

L’importante non è partecipare come sosteneva Pierre de Coubertin, ma vincere a tutti i costi, anche se si debbano compiere sgarbi economici (eufemismo) durante i comizi. Il caso travolge l’intero Pd che da una parte ritiene che la Todde non può essere salvata, mentre dall’altra si è più cauti perché se la governatrice deve lasciare la poltrona salta definitivamente il campo largo, inseguito a tutti i costi dalla segretaria.

De Luca spina nel fianco di Elly

La quale Eddy non sa come risolvere il problema della Campania dove Vincenzo De Luca vorrebbe essere ricandidato per la terza volta. Il partito a Roma è contrario, ma a Napoli e dintorni sostengono che la decisione spetta ai dem di questa terra e non ai romani.

Vincere diventa un obbligo, una conditio sine qua non, ma pochi ricordano le parole di Winston Churchill il quale sosteneva che “A volte prevalere vuol dire avere più problemi di coloro che perdono”.  Parole che oggi non sfiorano per nulla il Palazzo tutto concentrato nel dominare e quindi avere dalla propria parte il diritto di comandare.

Pur di prevalere ogni mezzo è “consentito”. Anche quello, come accade a Monfalcone, un comune del Friuli Venezia Giulia, in cui alcuni comizi si fanno in arabo sventolando bandiere e indossando il loro costume. Perché? Si va alla ricerca di voti nemmeno fossero santini che fanno miracoli.

E’ chiaro che in questa situazione diventa oltremodo difficile governare e portare avanti quelle riforme che magari sono state promesse alla gente durante la campagna elettorale. Così le riforme rimangono al palo e la Meloni si straccia le vesti.

Il premierato è finito nell’oblio e forse non si sveglierà più; l’autonomia differenziata ha avuto colpi da KO dalla Consulta; rimane l’ultima spiaggia, quella della riforma della giustizia in questi giorni in discussione in Parlamento. Fino a quando gli italiani riusciranno a sopportare questo continuo tira e molla? Diceva Cicerone: “Quousque tandem Catilina abuteris patientia nostra?”

 

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Blitz

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