Politiche abitative, Comune di Genova aderisce a “Sinapsi Urbane”: alloggi per il co e social housing
- Postato il 19 dicembre 2025
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- Di Genova24
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Genova. La giunta comunale, su proposta degli assessori alla Casa, Edilizia residenziale pubblica e Patrimonio Davide Patrone e al Welfare Cristina Lodi, ha deciso di aderire al progetto Sinapsi Urbane, che vede come capofila due enti del terzo settore, le cooperative Agorà e Il Melograno.
L’adesione del Comune di Genova comporterà la messa a disposizione di sette unità abitative del patrimonio indisponibile per la realizzazione di alloggi temporanei in co e social housing destinati a persone di età compresa tra i 18 e i 35 anni.
In particolar modo, gli alloggi saranno resi disponibili per i soggetti affidati temporaneamente dal Tribunale dei Minorenni al Comune oltre il compimento della maggiore età, o che si trovino in condizioni analoghe e che siano in possesso di requisiti quali essere residenti a Genova e con ISEE entro i 17000 euro o 20000 per persona sola, non essere proprietari di una abitazione, non avere alloggio o trovarsi in situazione alloggiativa non idonea, non essere soggetto a provvedimento di decadenza o rilascio da alloggio pubblico), con priorità per i giovani in uscita dai percorsi di accoglienza residenziale (es. madri con figli in uscita dai sistemi di protezione o giovani usciti dalla famiglia di origine sulla base di un provvedimento dell’autorità giudiziaria).
Saranno poi gli enti del terzo settore a provvedere, a proprie spese, alla ristrutturazione degli alloggi.
Saranno poi gli enti del terzo settore a provvedere, a proprie spese, alla ristrutturazione degli alloggi.
Il progetto parteciperà al bando di Fondazione Compagnia di San Paolo CAP 18-35, volto a sostenere percorsi di autonomia abitativa tramite progetti di modalità abitative più sostenibili, collaborative e inclusive in Piemonte e Liguria. Il progetto Sinapsi Urbane nel mese di giugno ha superato la prima selezione ed è ora in fase di progettazione di dettaglio per il secondo momento di selezione previsto per il mese di dicembre 2025.
«Abbiamo deciso di aderire a questo progetto – spiega l’assessore Davide Patrone – perché rientra appieno nelle linee programmatiche che questa amministrazione si è data a inizio mandato, in particolar modo per quanto riguarda l’idea di “Genova dell’abitare sostenibile”, che prevede la realizzazione di sperimentazioni di cohousing e abitare collaborativo come strumenti di inclusione sociale e di condivisione solidale delle risorse. Viviamo un presente in cui la questione abitativa sta diventando un problema sociale, in si è creata una fascia trasversale di persone che, pur avendo una professione e un lavoro stabile, a causa di logiche di mercato fuori scala ha grosse difficoltà a trovare un alloggio: la casa è un diritto, e la politica deve intervenire con ogni mezzo a sua disposizione».
«Le politiche dell’abitare – aggiunge l‘assessora Cristina Lodi – sono una parte essenziale delle politiche sociali: avere una casa è condizione essenziale per garantire alle persone una stabilità che inevitabilmente poi ricade a cascata sugli altri ambiti della vita. Questo progetto si pone come obiettivo non solo quello di valorizzare il patrimonio abitativo, ma si pone soprattutto quello di mettere a disposizione nuovi alloggi per persone che si trovano in situazioni di fragilità e di farlo creando una cooperazione tra soggetti istituzionali ed enti del terzo settore che operano sul territorio. Esperienze come questa potranno portare a dei risultati importanti non solo nella tutela di queste fasce deboli, ma anche nel loro inserimento e reinserimento in un ambiente domestico più stabile e più sicuro».