Pogacar, no definitivo al Giro: svelato il suo vero obiettivo per il 2026. Del Toro, debutto al Tour
- Postato il 14 dicembre 2025
- Di Virgilio.it
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Tadej Pogacar alla fine ha sciolto la riserva che teneva appeso in un modo o nell’altro tutto il mondo del ciclismo: il campionissimo sloveno ha svelato i suoi programmi per la stagione 2026, dove ci sono dei punti fermi che la dicono lunga sulle ambizioni del corridore della UAE Team Emirates-XRG.
- Il programma 2026 di Pogacar e l'obiettivo della Roubaix
- Isaac Del Toro al fianco di Pogacar debutta al Tour de France
- Niente ritorno al Giro per Pogacar quindi
Il programma 2026 di Pogacar e l’obiettivo della Roubaix
Per sintetizzare al massimo, Pogacar punta sulle corse di primavera e sul Tour de France. Andando sullo specifico, al 27enne mancano due Classiche Monumento per fare cinquina e completare così la sua collezione, ovvero Milano-Sanremo e Parigi-Roubaix. Parlando con i media in una conferenza stampa di svelamento della sua imminente stagione (vacanze finite per molti corridori professionisti, si inizia già con i ritiri invernali) ad Alicante, lo sloveno ha annunciato che il suo 2026 partirà da una classica che ambisce ad essere Monumento, la Strade Bianche (vinta tre volte, l’ultima quest’anno): un punto di avvio che già è una dichiarazione d’intenti su quello che sarà l’andamento della sua stagione.
Infatti il corridore della UAE si concentrerà sulle corse primaverili di un giorno, tornando al Giro delle Fiandre (altra Monumento) e poi già un primo clou del suo 2026, la Parigi-Roubaix. Questo l’obiettivo fondante per Pogacar, che nella conferenza stampa si è sbilanciato: alla domanda su quale fosse la sua ambizione maggiore se fosse costretto a scegliere, ovvero il quinto titolo al Tour de France (entrando così nel novero delle leggende del ciclismo ad aver firmato questa cinquina, ovvero Jacques Anquetil, Eddy Merckx, Bernard Hinault e Miguel Indurain) o il primo alla Roubaix, lo sloveno non ha avuto dubbi indicando l’Inferno del Nord, dove di recente ha svolto anche una ricognizione del percorso.
Isaac Del Toro al fianco di Pogacar debutta al Tour de France
In seguito Pogacar affronterà il Tour de Romandie e il Tour de Suisse come tappe di avvicinamento alla Grande Boucle, dove troverà tra gli altri il binomo Remco Evenepoel e Florian Lipowitz per la Red Bull Bora Hansgrohe che proverà a metterlo in difficoltà. Lo sloveno come supporto non potrà contare su João Almeida, che correrà invece gli altri due grandi giri, ma tra gli altri potrà invece fare affidamento su Isaac Del Toro, rivelazione di quest’anno e che nel 2026 debutterà per la prima volta al Tour.
Il 22enne messicano ha dato prova nella sua giovane carriera di essere una carta spendibile nelle corse di tre settimane, dopo aver impressionato in positivo al Giro 2025. Ora l’esordio alla Grande Boucle che realizzerà il suo sogno, come ha dichiarato lo stesso Del Toro. Il corridore inoltre inizierà anch’egli il suo 2026 dalle Strade Bianche, poi sarà la volta della Tirreno-Adriatico e della Milano-Sanremo. “Lui potrebbe migliorare ancora di più, ha il suo modo di correre e lo ammiro come ciclista e come persona”, ha dichiarato Pogacar a proposito del messicano.
Niente ritorno al Giro per Pogacar quindi
Tornando allo sloveno, quest’ultimo ha negato di voler vincere ad ogni costo le Monumento che gli mancano: “Non ho fretta di vincere queste gare. Cerco di vincere perché non le ho vinte, ma non ne sono ossessionato, come alcuni potrebbero pensare”.
In tutto ciò, gli spifferi che davano il campione della UAE persino interessato al percorso 2026 del Giro, tanto da pensarci su, si sono rivelati aria fritta. Pogacar, vittorioso nella Corsa Rosa del 2024 e autore della proposta di uno scambio nel calendario con la Vuelta, ha spiegato di voler continuare a vergare successi nel suo libro di sportivo, con un calendario che secondo il team manager della UAE Joxean Fernández Matxin è fatto in modo che le sue motivazioni restino alte, come riporta CyclingNews. E per il momento tra le sue motivazioni non rientra il bis al Giro (e neanche la prima volta alla Vuelta, mai vinta in carriera).