Pogacar, adesso è ufficiale: non sarà alla Vuelta. Merckx stronca Vingegaard: "Il solo rivale di Tadej è van der Poel"
- Postato il 29 luglio 2025
- Di Virgilio.it
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Ora è ufficiale: la Vuelta a Espana 2025 non vedrà ai nastri di partenza Tadej Pogacar, che ha deciso (per il momento) di rimandare l’appuntamento con la seconda doppietta nei grandi giri nello stesso anno, dopo quella mandata a referto lo scorso anno sull’asse Giro-Tour. Chi sperava di vederlo al via sulle rampe spagnole, pronto a darsi battaglia una volta di più con Jonas Vingegaard (che salvo sorprese sarà della partita) dovrà farsene una ragione: lo sloveno è uscito dal Tour piuttosto scarico, e anche per questo la decisione non appare così sorprendente.
- L'ammissione di Tadej: "Il mio corpo chiede di riposare"
- L'UAE punta sul tandem Ayuso-Almeida (contro Vingegaard)
- Merckx ci va giù duro: "Il rivale di Pogacar? Solo van der Poel"
L’ammissione di Tadej: “Il mio corpo chiede di riposare”
Pogacar l’aveva già lasciato intendere durante il Tour che una sua partecipazione alla Vuelta era da considerare piuttosto remota. La conferma è arrivata abbastanza sibillina, accompagnata anche da una breve dichiarazione che lascia trasparire un po’ di stanchezza. “Dopo un Tour così impegnativo, abbiamo deciso di comune accordo con la squadra che era meglio prenderci una pausa.
La Vuelta è ovviamente una gara a cui mi piacerebbe molto tornare. Ho ricordi fantastici del 2019, ma ora il corpo mi dice di riposare. Non vedo l’ora di tornare in gruppo nelle gare canadesi di metà settembre, corse che sono dure ma bellissime e che ben si adattano bene al mio stile. Il mio obiettivo è tornare a correre bene per quella parte della stagione e soprattutto per i Campionati del Mondo”.
Almeno in Ruanda possono stare tranquilli: Pogacar a Kigali vuole difendere la maglia iridata conquistata lo scorso anno a Zurigo, e tutti in qualche modo già sanno che dovranno fare i conti una volta di più col fuoriclasse di Komenda.
L’UAE punta sul tandem Ayuso-Almeida (contro Vingegaard)
Alla Vuelta l’UAE Team Emiratez XRG si presenterà in una conformazione simile a quella vista all’opera al Giro d’Italia, con Juan Ayuso (al passo d’addio, salvo sorprese) e Joao Almeida co-capitani. Non ci sarà Isaac Del Toro, che sulle strade italiane finì per rompere le uova nel paniere soprattutto ad Ayuso, andando a un passo dalla conquista del trofeo senza fine (di fatto perso nella penultima tappa per marcare Carapaz, con vivo rallegramento di Simon Yates).
Almeida è reduce dalla caduta che l’ha estromesso dal Tour e che in qualche modo era sembrata anche poter mettere seriamente in difficoltà Pogacar, che senza il portoghese s’è ritrovato con una pedina in meno importante nelle tappe di montagna. Ayuso, dopo le polemiche delle ultime settimane, vuol ritrovare nella “sua” Spagna la pedalata dei giorni migliori e sfatare il tabù del primo successo in un grande giro, per lui che col tempo sta diventando più una “promessa mancata” che non una “rivelazione con un futuro davanti a sé”.
Matxin Fernandez, diesse del team, ha spiegato che i piani sono cambiati in corsa: “Pogacar avrebbe dovuto correre la Vuelta, ma il Tour ha richiesto uno sforzo enorme ed è giusto andare con Joao e Juan”. Un segnale da cogliere anche per l’avvenire: un anno fa si parlava di Pogacar pronto a disputare tutti e tre i grandi giri nello stesso anno. Forse però quell’idea era solo figlia di un’eccessiva enfasi dovuta alla doppietta Giro-Tour.
Merckx ci va giù duro: “Il rivale di Pogacar? Solo van der Poel”
Intanto, sebbene il Tour sia finito da 48 ore, c’ha pensato Eddy Merckx ad “allungare il brodo”, finendo per sferrare un insolita stoccata nei confronti di Jonas Vingegaard. “Non può essere lui il rivale di Pogacar”, ha sentenziato il “Cannibale”, che ha affermato che “l’unico davvero capace di poter tenere testa a Pogacar in questo momento storico è Mathieu van der Poel. Dico questo perché so quanto Mathieu sia un corridore capace di fare cose belle e inaspettate. Ha fatto un Tour incredibile, costretto al ritiro solo da una brutta forma di polmonite, ma con la dovuta preparazione ritengo che sia davvero l’unico atleta in grado di poter rompere l’egemonia di Pogacar”.
Non Evenepoel (“Troppo cronoman e poco scalatore”), non Almeida o Ayuso, ma solo il neerlandese. Che pure non farà mai una preparazione ad hoc per provare a vincere un grande giro, cosa che non è certamente nel suo interesse (nelle sue corde, chissà). A Merckx però questo poco importa: “Se non ci fosse stato van der Poel, questo Tour sarebbe stato di una noia mortale”. Ma da qui a pensare che potesse vincerlo (o potrebbe farlo in futuro) certo ce ne passa.