Pnrr, sindaci lucani più veloci della Regione

  • Postato il 11 febbraio 2025
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Pnrr, sindaci lucani più veloci della Regione

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Opere pubbliche, con fondi Pnrr, la Basilicata ha avviato lavori per 18 milioni. Sindaci, avviati progetti per il 65% delle risorse

Una Basilicata decisamente a due facce rispetto ai fondi Pnnr, quella che emerge dal Rapporto Svimez “Pnrr Execution: le opere pubbliche di Comuni e Regioni”, un rapporto che fotografa lo stato di avanzamento delle opere pubbliche del Pnnr da parte di Comuni e Regioni.

La Basilicata ha infatti avviato cantieri per opere pubbliche per 18 milioni di euro, vale a dire il 21,8% delle risorse ricevute (la media del Mezzogiorno si attesta sul 50%): un dato tra i peggiori del Paese, che si accompagna al 23,5% della Calabria ed a quello della Sardegna (dove la percentuale delle risorse in fase di esecuzione dei lavori è invece ferma al 12,1%).

PNRR, IL DATO DELLA SVIMEZ

La media nazionale è invece del 64%. Altra musica per i Comuni lucani, che invece si distinguono in positivo: secondo lo Svimez hanno infatti avviato progetti per 176 milioni, pari al 65,8% delle risorse messe loro a disposizione.

Più in generale si può dire che i Comuni del sud sono grande in ritardo ma stanno rispondendo alla sfida mentre le Regioni sono complessivamente più in affanno. E la situazione della Basilicata ne è in qualche misura lo specchio.

Lo studio segnala infatti che a fine dicembre 2024 (l’aggiornamento è al 13 dicembre scorso), i Comuni meridionali hanno avviato lavori per 5,6 miliardi, il 64% del valore complessivo degli investimenti a loro titolarità; per i Comuni del Centro-Nord il dato è di 9,7 miliardi, l’82,3% delle risorse Pnrr.

I DATI DEI COMUNI MERIDIONALI

Alla stessa data, per le amministrazioni regionali meridionali risultano invece avviati lavori per 1,9 miliardi di euro, il 50% del valore complessivo degli investimenti Pnrr a loro titolarità. Il valore dei progetti avviati per quelle del Centro-Nord si attesta a 3,5 miliardi, quasi il 76% delle risorse Pnrr. Più celere, da questo punto di vista – l’avvio della fase esecutiva dei lavori nelle regioni centro-settentrionali, con Emilia-Romagna (92,7% sul totale delle risorse del Pnnr), Valle d’Aosta e Veneto in testa.

«Proprio i Comuni sono gli enti che hanno sostenuto maggiori carichi amministrativi e sforzi aggiuntivi di spesa – si legge nel Rapporto Svimez – con amministrazioni locali depauperate negli anni, soprattutto al Sud, di risorse umane e finanziarie, e con dipendenti sempre più anziani a causa dei reiterati blocchi del turnover. Se da un lato emergono ritardi dei Comuni del Sud per quota di avviamento dei lavori, i dati in termini di risorse pro capite ribaltano la lettura evidenziando significativi livelli di spesa avviata.

Va inoltre rilevato che i ritardi nell’apertura dei cantieri riflettono le difficoltà incontrate dalle amministrazioni nella fase progettuale, in quella di accesso competitivo alle risorse, e nell’espletamento delle procedure amministrative preliminari all’apertura dei cantieri».

E poi, ancora: «Nonostante siano stati gli enti più colpiti dalle contrazioni di personale illustrate nel Rapporto 2024, i Comuni meridionali hanno colto l’occasione del Pnrr mobilitando risorse pro capite mediamente in linea con il resto del Paese, e anche superiori in alcune regioni meridionali.

Inoltre, è significativo che lo stato di realizzazione delle opere sia più avanzato per gli investimenti in asili nido e infrastrutture scolastiche, con i quali il Pnrr, pur in presenza dei limiti di impostazione segnalati in un precedente numero di Informazioni Svimez, sta contribuendo a ridimensionare i gap territoriali nella filiera dell’istruzione, ovviando allo stallo degli investimenti ordinari e delle politiche di coesione in questo ambito».

PNRR, I RITARDI DELLE REGIONI RISPETTO AI COMUNI

L’evidenza di amministrazioni regionali più in ritardo rispetto ai Comuni nell’avvio della fase esecutiva delle opere «può trovare in parte spiegazione – spiega il Rapporto – nella sovrapposizione con gli impegni legati all’implementazione dei programmi della politica di coesione europea».

L’incidenza delle risorse a gestione dei Comuni per opere da realizzare nell’area è del 33,2% nel Mezzogiorno e del 30,5% al Centro-Nord. Anche dai valori pro capite risulta il maggior sforzo attuativo a carico dei Comuni del Mezzogiorno: 440 euro di investimenti Pnrr per cittadino (302 euro il dato del Centro-Nord). Il dato relativo alle amministrazioni regionali è del 15% nel Mezzogiorno e di circa il 12% al Centro-Nord in termini di incidenza di risorse complessive. Valutate in termini pro capite le risorse a gestione delle regioni meridionali raggiungono 197 euro per cittadino (118 euro il dato del Centro-Nord).

IL MONITORAGGIO DELLA SVIMEZ

Il monitoraggio fornisce un quadro sulla distanza delle amministrazioni dal conseguimento degli obiettivi di realizzazione dei lavori ed ha individuato nella sanità l’ambito di intervento prioritario delle amministrazioni regionali, soprattutto per quanto riguarda le misure orientate al rafforzamento della sanità di prossimità, adottando criteri perequativi di allocazione territoriale delle risorse per orientare gli investimenti verso le regioni a maggior fabbisogno. «È proprio negli investimenti in sanità territoriale – si legge infatti ancora nel Rapporto – che è un modello di cura in storico ritardo nei Sistemi Sanitari meridional che le Regioni del Sud registrano i ritardi più preoccupanti».

Solo il 30% dei fondi destinati a ospedali e case di comunità nel Sud è oggi in fase esecutiva: un dato che balza all’occhio se messo a paragone con il 72,7% espresso dal Centro Nord

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