Pistole ad acqua e fumogeni contro l’overtourism: “Vogliamo spegnere il fuoco turistico”. Centinaia di manifestanti in piazza

  • Postato il 16 giugno 2025
  • Viaggi
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Ci risiamo. Continua la lotta degli attivisti contro l’overtourism nelle principali città europee. Dopo la riunione dello scorso 16 maggio in cui i manifestanti hanno esternato la volontà di voler “spegnere il fuoco turistico”, sono ricominciate le iniziative per combattere il fenomeno dell’iperturismo.

Pistole ad acqua e fumogeni
Nella giornata di domenica 15 giugno, si è svolta la protesta organizzata dall’Assemblea de Barris pel Decreixement Turístic (Assemblea dei Quartieri per la Decrescita del Turismo). Tante le città spagnole coinvolte, tra cui Barcellona, Ibiza, Malaga, Palma di Maiorca, San Sebastián e Granada. L’iniziativa ha avuto seguito anche in Italia, con manifestanti in azione anche a Parma e Genova, e in Portogallo, a Lisbona. Gli attivisti sono scesi per le strade “armati” di pistole ad acqua contro turisti e polizia, hanno lanciato fumogeni colorati nei pressi di negozi di lusso e messo del nastro all’ingresso di hotel e luoghi d’interesse. L’iniziativa non è nuova: già nel 2024, infatti, si era assistito a manifestazioni contro l’overtourism e il touristification.

La protesta
Spegnere il fuoco turistico, è questo l’obiettivo degli oltre 120 manifestanti che sono scesi in piazza lo scorso 15 giugno. Gli attivisti non mirano a colpire il “semplice turista”, ma l’indotto che si è creato attorno alle città, diventate sempre più prodotti da consumare. “Si perde il significato di un luogo e lo si trasforma in una versione disneylandizzata di quello che è veramente”, ha dichiarato la rappresentante del gruppo di Ibiza, Maria Cardona, al Guardian.

Il problema dell’overtourism è molto sentito in Spagna (ma anche in Italia e Portogallo). Secondo i dati raccolti dall’HuffPost, nel 2024 ci sono stati 26 milioni di turisti a Barcellona, contro il milione e seicentomila di residenti. I manifestanti e gli attivisti protestano contro l’indotto che si è creato a causa del touristification: aumento dei prezzi delle abitazioni e dei servizi, oltre che allo sfruttamento dei lavoratori. “Abbiamo bisogno di un turismo responsabile. Non il turismo di massa, ma un turismo che rispetti la salute, il lavoro, la dignità e chi lavora in questo settore. Il turismo di massa ci porta solo povertà”, ha dichiarato una manifestante a Barcellona.

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Il Fatto Quotidiano

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