Piramidi di Giza: il mistero eterno scolpito nella pietra
- Postato il 17 maggio 2025
- Idee Di Viaggio
- Di SiViaggia.it
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Le Piramidi di Giza sono enigmi scolpiti nella pietra, capolavori dell’ingegno umano e simboli dell’eternità. Risalenti a oltre 4.500 anni fa, nacquero come tombe monumentali per i faraoni dell’Antico Regno e, a distanza di millenni, non hanno mai smesso di incantare: hanno resistito al tempo, alle sabbie, alle invasioni e hanno continuato a interrogare, a stupire, a ispirare.
Tra tutte le meraviglie costruite dall’uomo, sono sopravvissute fino a noi tra le Sette Meraviglie del Mondo Antico. E ancora oggi, guardandole da lontano, si ha la sensazione che possano svelare, da un momento all’altro, qualche verità dimenticata.
Dove si trovano le Piramidi di Giza
Contrariamente a quanto si possa credere, le Piramidi non sorgono al Cairo ma si trovano nella città di Giza, capoluogo dell’omonimo governatorato egiziano, a circa venti chilometri dal centro della capitale. Percorrendo Al Haram Street, l’orizzonte muta all’improvviso: il caos lascia spazio al deserto, e dal nulla si ergono, maestose e silenziose, le sentinelle dell’antichità.
La distanza dal centro del Cairo è breve, ma il viaggio ha qualcosa di epico, quasi fosse un pellegrinaggio. Basta mezz’ora (o poco più, a seconda del traffico) per passare dalla modernità rumorosa delle metropoli al silenzio millenario del deserto.
Cosa vedere: tra piramidi, templi e la Sfinge

Al centro del complesso di Giza spiccano le tre grandi piramidi: Cheope, Chefren e Micerino.
La Piramide di Cheope, conosciuta anche come la Grande Piramide, è la più alta e la più antica. Un tempo superava i 147 metri d’altezza, anche se oggi, a causa dell’erosione, ne misura circa 137. Ogni lato della base si estende per quasi 230 metri e l’intero monumento fu costruito con oltre due milioni di blocchi di pietra. Davanti a tanta perfezione, ancora oggi si resta senza parole e viene spontaneo domandarsi: “Com’è stato possibile? Chi erano davvero gli artefici di una simile opera?”
Accanto, la Piramide di Chefren sembra leggermente più alta, ma è solo un’illusione ottica dovuta alla diversa posizione del terreno. È l’unica a conservare ancora sulla cima una parte del rivestimento originario in calcare bianco di Tura, che un tempo ricopriva tutte le piramidi, facendole brillare al sole come immense lanterne di pietra.
La Piramide di Micerino, la più piccola delle tre, non ha nulla da invidiare alle sorelle maggiori in quanto a fascino. Alta 66 metri, presenta una base quadrata di circa cento metri per lato. È come una gemma discreta incastonata tra giganti, ma la sua raffinatezza architettonica e le proporzioni armoniose la rendono una presenza inconfondibile.
Tutt’attorno, la necropoli si estende si fanno ammirare le piramidi delle regine, destinate alle mogli e figlie dei faraoni, molto più piccole ma altrettanto significative. Racchiudono dipinti, iscrizioni, simboli religiosi che parlano della vita ultraterrena, del passaggio dall’esistenza terrena a quella divina. Si susseguono, poi, tombe di dignitari, sacerdoti e nobili, ciascuna con la propria storia incisa nella pietra.
E poi ecco la Sfinge. Impossibile non sentirne l’aura enigmatica ancora prima di avvistarla. Nei pressi della piramide di Chefren, tale scultura colossale scolpita in un unico blocco di pietra rappresenta un leone con volto umano. È l’essenza stessa del mistero egizio. Qual era il suo vero scopo? Era davvero un guardiano della necropoli o un’immagine del faraone divinizzato? Nessuno ha ancora saputo rispondere con certezza. Forse, è proprio questo che la rende immortale.
Curiosità e misteri: tra mito, ingegno e uomini
Le Piramidi di Giza sono uno dei simboli più esplorati e studiati della Storia, ma proprio per questo, anche uno dei più carichi di leggende. Nonostante la loro fama, molti dettagli sulla loro costruzione rimangono oscuri, e alimentano un fitto sottobosco di teorie, spesso bizzarre, a volte affascinanti.
Ciò che pare certo, però, è che non furono costruite da schiavi, come per lungo tempo si è creduto. Le recenti scoperte archeologiche hanno ribaltato la narrazione. Gli operai che lavorarono alle piramidi erano artigiani altamente qualificati, organizzati in squadre e ben nutriti. Nei pressi della necropoli sono stati trovati resti di interi villaggi a loro destinati: abitazioni, panetterie, birrifici e perfino rudimentali ambulatori medici. Un vero e proprio sistema produttivo, moderno nella sua organizzazione, che parla di una civiltà davvero avanzata.
Un’altra curiosità riguarda Talete di Mileto, filosofo e scienziato greco, che secondo la tradizione fu il primo a misurare l’altezza della Grande Piramide. Non usò strumenti sofisticati, ma osservò le ombre proiettate dal sole, servendosi di una corda per calcolare proporzioni e lunghezze. Un gesto semplice, eppure rivoluzionario, che univa osservazione della natura e logica matematica in un tempo in cui la scienza era un sogno nascente.