Pippo Baudo, parla l’amico di una vita: «Vi racconto i suoi ultimi giorni»
- Postato il 18 agosto 2025
- Di Panorama
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Un legame che ha attraversato decenni, palchi televisivi e confidenze private. A ricordare Pippo Baudo nei suoi ultimi giorni è Giorgio Assumma, avvocato e amico fraterno del conduttore, che gli è rimasto accanto fino alla fine. Accanto a lui, la figlia Tiziana e la storica segretaria Dina Minna, nel momento più doloroso: la chiusura del feretro.
«Io che non mi commuovo mai, mi sono commosso mentre l’ho visto nella bara col suo smoking», confida Assumma.
Negli ultimi giorni sono circolate molte voci sulla morte del presentatore: chi parla di una lunga malattia, chi di un incidente domestico. Ma Assumma chiarisce al Corriere della Sera: «Niente di tutto questo, Pippo ha avuto un indebolimento neurologico alle gambe che lo ha condizionato molto. In più, vedeva poco e cercava di nascondermelo, mi individuava attraverso la provenienza della mia voce. Tutte le volte che andavo a trovarlo, uscivo con un senso di angoscia. Gli ultimi mesi li ha passati chiuso in casa, non è quasi mai uscito se non per andare al compleanno di Pingitore del Bagaglino, aveva difficoltà a incontrare la gente. Anche con me, che l’ho conosciuto da giovane, a 25 anni quando dalla Sicilia venne per il provino alla Rai (e mi disse se va male mi prenda a lavorare nel suo studio con lei), nell’ultimo periodo preferiva lunghe telefonate, gli raccontavo le barzellette e lo sentivo ridere».
Un uomo che ha fatto della presenza e dell’apprezzamento del pubblico la sua linfa vitale non poteva non risentirne. «Depresso? Un po’ sì, era sottotono. Un uomo che ha vissuto sull’apprezzamento degli altri, sentiva che il tempo volava via. Ma una sola volta l’ho visto veramente giù, e pianse sul mio divano: quando nel 1987 il presidente Rai Enrico Manca lo definì nazional-popolare. Poi attorno ai 75 anni fu rimesso da parte, considerato come un volto del passato e perse la sicurezza in sé stesso, mi disse che fu il peggior periodo della sua vita», ricorda ancora l’amico.
Nonostante il peso degli anni e della solitudine, Baudo continuava a conversare con lucidità e passione. «Parlavamo dei giovani, che hanno poche speranze mentre lui ne aveva lanciati tanti. […] La tv? Ne parlava poco, dei vecchi parlava di Corrado che riusciva a mettere in tranquillità i suoi ospiti; non voleva esprimere giudizi sui nuovi conduttori, era restìo».
Ma Giorgio Assumma ha infine ammesso che l’erede di Pippo Baudo è Stefano De Martino. Stando alle sue parole il presentatore apprezzava molto l’ex marito di Belen Rodriguez: «Ha capito il modo di parlare al popolino, mi diceva».
E anche la politica, che pure aveva sfiorato più volte la sua vita pubblica, non era più al centro dei discorsi: «Dei nuovi politici non parlava. Ammirava De Mita, Andreotti solo parzialmente, al contrario di quanto s’è detto», conclude Assumma.
Un ricordo intimo, sincero, che restituisce l’immagine di un Pippo Baudo lontano dai riflettori: fragile, segnato dalla vecchiaia, ma sempre fedele al suo spirito di uomo che ha vissuto per gli altri e attraverso gli altri.