Pink Floyd: “Wish you were here” compie 50 anni
- Postato il 18 settembre 2025
- Di Panorama
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I Pink Floyd non esistono più e non torneranno mai dal vivo per i dissapori insanabili tra Roger Waters e David Gilmour. Eppure la loro musica è ovunque grazie a una raffica di nuove uscite: Come lo storico Live at Pompei, pubblicato in vinile e cd per la prima volta nei scorsi mesi e andato ai primi posti delle classifiche di tutto il mondo. In questi giorni David Gilmour è al cinema con il film dedicato ai sei concerti al Circo Massimo di Roma del settembre 2024.
A tutto ciò si aggiunge la notizia della pubblicazione il prossimo 12 dicembre del cofanetto deluxe per celebrare i 50 anni di Wish you were here, un album capolavoro, definito da Roger Waters “l’ultimo grande album collettivo dei Pink Floyd”.
Il boxset Wish You Were Here 50 amplia la prospettiva su uno dei dischi più iconici della band e contiene diverse rarità, 6 versioni alternative e demo inediti. Da una settimana è disponibile una prima registrazione demo inedita di Welcome to the Machine, più breve rispetto all’epica versione definitiva.
Tra le altre rarità da studio, figurano The Machine Song (Roger’s demo), il primo demo casalingo che Roger Waters presentò originariamente alla band, un mix strumentale inedito di Wish You Were Here, che mette in risalto la pedal steel guitar di David Gilmour e, per la prima volta, una versione completa di Shine On You Crazy Diamond che unisce le due parti del brano in un nuovo mix stereo realizzato da James Guthrie.
Wish You Were Here 50 verrà pubblicato in vari formati: 3LP, 2CD, Blu-ray, digitale e cofanetto deluxe. L’edizione digitale comprende l’album originale del 1975 con un nuovo mix in Dolby Atmos realizzato da James Guthrie, collaboratore dei Pink Floyd dal 1979, e include 25 brani bonus composti da 9 rarità da studio e 16 registrazioni dal vivo realizzate dal celebre bootlegger Mike Millard e riferite al concerto dei Pink Floyd alla Los Angeles Sports Arena del 26 aprile 1975. L’audio dal vivo è stato restaurato e rimasterizzato da Steven Wilson.
Come per altri dischi dei Pink Floyd, la copertina fu realizzata dall’agenzia Hipgnosis, fondata da Storm Thorgerson e Aubrey “Po” Powell. L’idea era di rappresentare visivamente il concetto di assenza e la difficoltà delle relazioni umane nel mondo del business musicale. L’immagine principale ritrae due uomini d’affari che si stringono la mano in uno studio della Warner Bros a Hollywood. Uno dei due è in fiamme. Per realizzarla vennero utilizzati due stuntman: Ronnie Rondell e Danny Rogers. Rondell indossava una speciale tuta ignifuga sotto il vestito, e per sicurezza si bagnava anche i capelli. Durante gli scatti il vento cambiò direzione e le fiamme gli investirono il volto, ma lui continuò imperterrito la session footgrafica.