Piloti militari dagli elicotteri ai droni
- Postato il 12 novembre 2025
- Di Panorama
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Alla vista dell’elicottero drone senza pilota a bordo derivato dall’americano Black-Hawk, qui l’articolo di Panorama (https://www.panorama.it/attualita/difesa-aerospazio/elicotteri-in-battaglia-senza-piloti-la-rivoluzione-del-drone-u-hawk-di-sikorsky) un alto ufficiale, istruttore di volo presso una scuola di volo dell’Esercito avrebbe dichiarato: “Siamo fritti”, descrivendo le reazioni dei colleghi allievi piloti. Se da un lato i militari si affrettano a realizzare la promessa dei velivoli senza pilota – con la disponibilità di più piattaforme, con maggiore flessibilità e meno rischi per gli equipaggi, dall’altra sta riducendo le unità che pilotano e mantengono efficienti gli elicotteri, mezzi che sono stati per lungo tempo centrali per il modo combattere.
Due pericoli concreti
Due i fattori di pericolo: il primo è che alcuni piloti temono che le loro carriere e competenze andranno perse nella transizione; il secondo che volando meno, riducendosi l’addestramento, possano aumentare i rischi legati alla sicurezza. Infine c’è chi, in controtendenza, esprime ottimismo sul fatto che il nuovo approccio addestrativo dell’Esercito, gestito da appaltatori privati, renderà la comunità aeronautica di domani migliore che mai.
L’Esercito USA taglia 6.500 posti
Dal Pentagono fanno sapere che nei prossimi due anni l’Esercito Usa taglierà 6.500 dei suoi 30.000 soldati in servizio attivo nelle specialità aeronautiche, principalmente rimuovendo uno squadrone di cavalleria aerea da ogni brigata in servizio attivo, nell’ambito dello sforzo per costruire “una forza più snella e letale attraverso l’introduzione di tecnologia e l’eliminazione di sistemi obsoleti”, come hanno affermato il Segretario Dan Driscoll e il generale Randy George, al vertice dell’Esercito, nel maggio scorso. Del resto, non tutti i piloti di elicottero diventeranno automaticamente piloti di droni.
Il futuro che vola da solo
Nel frattempo alla Sikorsky, azienda costruttrice del nuovo eli-drone, non rallenta: ha annunciato la scorsa settimana di aver insegnato a un soldato non pilota come pilotare uno dei suoi mezzi volanti autonomi. Il sottufficiale ha supervisionato una missione cargo di quasi 150 km interagendo con il software da un comune tablet e per apprendere il programma ha impiegato meno di un’ora. Difficile oggi stabilire se il futuro prevederà o meno il completo trasferimento delle missioni di rifornimento e di assalto aereo ai velivoli senza pilota, ma la sfida più grande sarà certamente integrare tale tecnologia per ridurre i rischi per i soldati senza perdere le conoscenze generazionali necessarie per pilotare questi sistemi complessi.
La nuova scuola di volo privata dell’esercito
Intanto, l’Esercito statunitense si sta rivolgendo all’industria della difesa per trovare il modo di trasformare il suo consolidato corso di formazione base per elicotteri in un nuovo modello di scuola di volo, di proprietà di un appaltatore, chiamato Flight School Next. Questo offrirà un approccio semplificato all’addestramento, svilupperà migliori competenze e farà risparmiare denaro alle forze armate. Impossibile nascondere che una parte di piloti ed ex piloti siano scettici riguardo tale strategia, ma hanno riconosciuto che visto il rinnovamento delle scuole di volo rappresenti un’opportunità ma anche una necessità per rendere l’addestramento più efficiente e competitivo.
Un campanello d’allarme
Infine, la terribile collisione avvenuta il 29 gennaio scorso tra un elicottero UH-60 Black Hawk dell’Esercito e un aereo di linea commerciale nei pressi di Washington ha ulteriormente aumentato i controlli sui piloti in un contesto di aumento del tasso di incidenti: nel 2024 se ne sono verificati 17 mortali, il numero più alto dal 2007. E le indagini hanno ripetutamente affermato che il calo delle competenze dei piloti è stato un fattore determinante. Così come l’impiego di elicotteri utilizzati per addestrare i nuovi piloti dell’Esercito dal 2015, gli Airbus UH-72 Lakota, non consentono di esercitarsi quanto servirebbe in determinate tecniche d’emergenza, poiché bimotori e quindi considerati sicuri a prescindere.
Il ritorno al monomotore per addestrare i piloti
Fatto per il quale le scuole stanno valutando di tornare agli addestratori monomotore. Per esempio, Leonardo e Boeing stanno collaborando per offrire un approccio innovativo e chiavi in mano utilizzando l’elicottero da addestramento italiano AW-119T, mentre Bell ha proposto il suo elicottero monomotore B-505 e gli istruttori esperti della Bell Training Academy di Fort Worth, in Texas.
Certamente entro pochi anni la tecnologia senza pilota evolverà, ma finché non saranno completamente sostituiti, gli aviatori dell’Esercito dovranno assicurare la migliore scuola e la più alta sicurezza. Fattori che si ottengono soltanto continuando a volare. Mentre lentamente la stessa questione dovrà essere affrontata dalle Forze Armate di tutto il mondo.