Pillole di salute: la genetica incide davvero sul metabolismo lento?
- Postato il 24 luglio 2025
- Lifestyle
- Di Blitz
- 4 Visualizzazioni

“Ho il metabolismo lento, è colpa dei geni”. Quante volte abbiamo sentito – o pronunciato – questa frase? In effetti, è diffusa la convinzione che alcune persone tendano ad accumulare peso con facilità per via di una predisposizione genetica. Ma è davvero così? La scienza ha cercato di rispondere a questa domanda con dati alla mano, distinguendo tra mito e realtà.
Cosa significa davvero “metabolismo lento”
Il metabolismo è l’insieme dei processi chimici che avvengono nel nostro corpo per mantenere le funzioni vitali, trasformare il cibo in energia e regolare l’accumulo o la perdita di peso. Una delle componenti principali è il metabolismo basale, cioè l’energia consumata a riposo.
In linea generale, le persone con un metabolismo basale più alto consumano più calorie anche stando ferme. Al contrario, chi ha un metabolismo più “lento” tende a bruciare meno energia e, in teoria, potrebbe ingrassare più facilmente.
Ma quanto di questa variazione dipende dai geni?
I geni contano, ma non sono tutto
Diversi studi hanno dimostrato che la genetica influisce sul metabolismo, ma non in maniera deterministica. Una ricerca pubblicata su Nature Genetics nel 2018, condotta su oltre 700.000 persone, ha identificato più di 300 varianti genetiche associate al BMI (indice di massa corporea), molte delle quali legate alla regolazione dell’appetito, alla distribuzione del grasso corporeo e, in parte, alla spesa energetica.
Un altro studio dell’Università di Cambridge, pubblicato su Cell, ha evidenziato come alcune mutazioni del gene MC4R, coinvolto nella regolazione dell’appetito e del metabolismo, possano favorire un aumento di peso già in giovane età. Tuttavia, solo una piccola parte della popolazione possiede queste mutazioni.
Questi dati confermano che i geni giocano un ruolo, ma non spiegano da soli tutte le variazioni del metabolismo tra una persona e l’altra.
Quanto influisce davvero la genetica?
Gli esperti stimano che la genetica possa spiegare tra il 40 e il 70% delle variazioni del metabolismo tra individui, ma il restante è legato a fattori ambientali e comportamentali: dieta, attività fisica, qualità del sonno, stress e stile di vita in generale.
Un recente studio pubblicato su Science ha evidenziato che, nell’arco della vita, il metabolismo non rallenta in modo significativo fino ai 60 anni, sfatando il mito secondo cui dopo i 30 anni “si ingrassa perché rallenta il metabolismo”. In realtà, molte variazioni sono dovute a cambiamenti nello stile di vita e nella composizione corporea, non solo ai geni.
I geni non sono una condanna
Anche chi ha una predisposizione genetica a un metabolismo più lento può intervenire in modo efficace. Allenamento regolare (soprattutto quello di forza), alimentazione bilanciata e riposo adeguato aiutano ad aumentare la massa muscolare, che consuma più energia anche a riposo, favorendo così un metabolismo più attivo.
Inoltre, piccoli accorgimenti quotidiani – come camminare di più, evitare lunghi periodi di sedentarietà, fare pasti regolari – possono fare la differenza, anche senza stravolgere la propria routine.
L'articolo Pillole di salute: la genetica incide davvero sul metabolismo lento? proviene da Blitz quotidiano.