Piemonte, oltre 12.000 dosi di anticorpo monoclonale somministrate contro il Virus Respiratorio Sinciziale
- Postato il 6 dicembre 2025
- Salute
- Di Quotidiano Piemontese
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TORINO – Sono già più di 12.000 le dosi di anticorpo monoclonale contro il Virus Respiratorio Sinciziale (RSV) somministrate in Piemonte dall’inizio della campagna di immunizzazione gratuita, partita il 1° ottobre. L’iniziativa è rivolta soprattutto ai bambini più piccoli, in particolare quelli di età inferiore ai tre mesi, ma consigliata a tutti i nati tra ottobre e marzo, periodo di maggiore circolazione del virus.
Il RSV è uno dei principali agenti patogeni delle basse vie respiratorie nei bambini e può causare raffreddore, bronchiolite, polmonite, tosse e difficoltà respiratoria. Nei neonati sotto i sei mesi, così come negli anziani e nei soggetti immunocompromessi, le infezioni possono diventare gravi, portando a ricoveri ospedalieri o, in casi estremi, a esiti letali. Attualmente non esistono terapie specifiche per le forme gravi, che vengono trattate con cure sintomatiche e supporto come idratazione e ossigenoterapia.
L’anticorpo monoclonale utilizzato fornisce un’immunizzazione passiva con una sola dose e conferisce protezione stimata per almeno cinque mesi. Si tratta di un farmaco sicuro, con scarse controindicazioni, in grado di ridurre l’80% delle infezioni da RSV che richiedono assistenza medica e il 77% di quelle che necessitano di ospedalizzazione. La scorsa stagione, l’attivazione della campagna ha già contribuito a diminuire significativamente l’incidenza della malattia, gli accessi in Pronto Soccorso e i ricoveri.
I bambini nati tra ottobre 2025 e marzo 2026 riceveranno l’immunizzazione direttamente al Punto Nascita prima della dimissione. Per i nati tra aprile e settembre 2025, la somministrazione avverrà presso l’ambulatorio del pediatra aderente all’iniziativa o al centro vaccinale della ASL di residenza. La richiesta può essere effettuata anche online attraverso il portale.
La campagna regionale mira a proteggere i bambini più vulnerabili, soprattutto quelli con fattori di rischio aggiuntivi come prematurità, displasia bronco-polmonare, cardiopatie congenite o altre patologie che compromettono il sistema immunitario o neuromuscolare, garantendo un accesso tempestivo a una forma efficace di prevenzione contro il RSV.
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