Piemonte, in aumento le vittime sul lavoro: +17% nei primi nove mesi del 2025. Torino la provincia più colpita

  • Postato il 6 novembre 2025
  • Lavoro
  • Di Quotidiano Piemontese
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TORINO – Cresce in Piemonte il numero delle vittime sul lavoro. Da gennaio a settembre 2025 si sono registrati 63 decessi sul luogo di lavoro, contro i 54 dello stesso periodo del 2024: un incremento del 17% che riporta la regione nella “zona arancione” della mappa del rischio elaborata dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega.

A preoccupare non è solo l’aumento in valore assoluto, ma anche il dato relativo: l’indice di incidenza regionale raggiunge infatti 25,3 morti per milione di occupati, superando la media nazionale di 24,0. “Un trend che richiede un’analisi approfondita delle dinamiche territoriali e settoriali – commenta l’ingegner Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio Vega – per individuare con precisione le aree in cui rafforzare gli interventi di prevenzione, vigilanza e formazione”.

In aumento i decessi “in occasione di lavoro”

A trainare la crescita del fenomeno sono i decessi in occasione di lavoro, che nei primi nove mesi dell’anno sono saliti del 34,3%: da 35 vittime nel 2024 a 47 nel 2025.
In controtendenza, invece, gli infortuni mortali in itinere, ossia quelli avvenuti durante il tragitto casa-lavoro, che calano del 15,8% (da 19 a 16 casi).

La provincia di Torino registra il numero più alto di vittime complessive: 29 contro le 22 dell’anno precedente, pari a un incremento del 32%. Un dato che pesa in modo determinante sulla media regionale.

Il Piemonte torna in “zona arancione”

Dopo due mesi in area gialla, il Piemonte torna dunque in zona arancione nella classificazione elaborata dall’Osservatorio mestrino. La colorazione indica un rischio di infortunio mortale superiore alla media nazionale, e colloca la regione tra quelle in cui è necessario intensificare le politiche di sicurezza e prevenzione.

A livello territoriale, la provincia del Verbano-Cusio-Ossola risulta la più a rischio con un indice di 59,0 casi per milione di occupati, seguita da Cuneo (38,1), Alessandria (34,5) e Torino (21,9).
Chiudono la classifica Asti (21,7), Vercelli (14,7), Biella (13,7) e Novara (12,7).

Torino maglia nera per numero di vittime

Guardando ai valori assoluti, Torino guida la triste classifica con 21 decessi totali nei primi nove mesi del 2025, seguita da Cuneo (10), Alessandria (6), Verbano-Cusio-Ossola (4), Novara e Asti (2), Biella e Vercelli (1).

Un quadro che conferma il capoluogo piemontese come il territorio più colpito in termini di incidenti mortali, probabilmente anche a causa della maggiore concentrazione di attività industriali e cantieri.

Le fasce d’età più colpite

L’analisi per età mostra che la fascia più esposta al rischio mortale è quella dei 55-64 anni, con 19 vittime, seguita dai lavoratori tra i 45 e i 54 anni (10 decessi). Dati che confermano una vulnerabilità crescente tra i lavoratori più anziani, spesso impegnati in mansioni fisicamente impegnative o in contesti produttivi tradizionali.

Cos’è l’indice di incidenza

L’indice di incidenza degli infortuni mortali misura il numero di decessi avvenuti durante l’attività lavorativa ogni milione di occupati presenti in un determinato territorio. È un parametro fondamentale per confrontare il rischio tra regioni e province, indipendentemente dalla dimensione della loro forza lavoro.

Un allarme che chiede risposte

L’aumento delle vittime sul lavoro in Piemonte, unito al ritorno in “zona arancione”, rappresenta un campanello d’allarme per istituzioni, imprese e sindacati.
L’obiettivo, sottolinea l’Osservatorio Vega, deve essere quello di rafforzare la cultura della sicurezza, intensificando la formazione dei lavoratori, il controllo sulle condizioni operative e la prevenzione degli incidenti in tutti i settori produttivi.

Le zone

La zonizzazione utilizzata dall’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega Engineering dipinge il rischio infortunistico nelle regioni italiane secondo la seguente scala di colori:

Bianco: regioni con un’incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale.

Giallo: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale e il valore medio nazionale.

Arancione: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale e il 125% dell’incidenza media nazionale.

Rosso: regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale.

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