Piccola mappa delle elezioni comunali. Da Genova a Taranto, tra prove di campo largo e corse solitarie

  • Postato il 24 maggio 2025
  • Di Il Foglio
  • 2 Visualizzazioni
Piccola mappa delle elezioni comunali. Da Genova a Taranto, tra prove di campo largo e corse solitarie

Dalla Liguria alla Calabria, domenica 25 e lunedì 26 maggio si vota per le elezioni amministrative riguardanti l'elezione del sindaco e il rinnovo dei consigli comunali. Il centrodestra di governo proverà a consolidare ulteriormente la presenza sui territori, per l'opposizione invece sarà l'occasione di testare le alleanze in vista delle prossime elezioni regionali. Anche se in diverse città correranno tutti da soli.

    

Genova 

Fra tutte, Genova è il test più importante. Dopo l'elezione di Marco Bucci alla regione Liguria, le redini del comune sono finite in mano all'assessore al Bilancio e vicesindaco uscente Pietro Piciocchi, contro cui dovrà correre Silvia Salis, candidata del centrosinistra e con un passato da sportiva plurimedagliata nell'atletica leggera. È riuscita nella piccola impresa – alle regionali con Andrea Orlando andò diversamente – di tenere insieme tutte le forze di opposizione. A sostenerla, oltre al Pd, ci saranno M5s, Avs, Italia Viva e Azione: unite per convincere 481.754 elettori a spodestare il centrodestra da Genova.

Fra i punti di scontro maggiori, il termovalorizzatore: progetto su cui la candidata dem non ha mai nascosto la sua contrarietà: “Non si può pensare a un’opera sovradimensionata e inquinante, quando tutti i movimenti di sensibilizzazione culturale sulla raccolta dei rifiuti non sono stati minimamente ascoltati”. In netta contrapposizione con la visione della maggioranza; “Il centrodestra e Forza Italia hanno idee chiare sul futuro di Genova – ha detto il senatore azzurro Maurizio Gasparri, durante un incontro nel capoluogo ligure – a fianco al porto e alla logistica serve lo sviluppo degli impianti per la gestione dei rifiuti con il termovalizzatore, chiediamo ai candidati avversari, in particolare a quella della sinistra, che ne pensa?”. 

Secondo i sondaggi delle scorse settimane sarà un testa a testa. Il centrosinistra è convinto di poterla spuntare: nelle ultime regionali, infatti, Andrea Orlando, considerando solo la città di Genova, Orlando aveva ottenuto il 52,3 per cento (Bucci si era fermato al 44,3 per cento) e oltre 121 mila preferenze. Nel capoluogo ligure inoltre il Pd ha sfiorato il 20 per cento

  

                   

Ravenna

A Ravenna, la stessa formazione sostiene Alessandro Barattoni, candidato del campo largo (insieme al Partito Repubblicano Italiano e Progetto Ravenna, formato da Iv, Azione, +Europa e Socialisti)  e grande favorito per succedere al dem Michele de Pascale, eletto alla presidenza dell'Emilia-Romagna. Fra altri sei aspiranti primi cittadini, il candidato da battere per il centrosinistra è Nicola Grandi, appoggiato da Viva Ravenna, Fratelli d’Italia e Forza Italia. La Lega, invece, corre da sola e punta su Alvaro Ancisi, ottantacinque anni ad agosto, di cui quasi sessanta passati in consiglio comunale, sostenuto anche dalla Lista per Ravenna, Popolo della Famiglia e Ambiente e animali. 

  

Taranto

Il centrodestra si divide anche a Taranto. Nella città dell’Ilva, il candidato di Fratelli d’Italia si chiama Luca Lazzàro, tarantino 43enne e presidente di Confagricoltura Puglia, mentre quello del Carroccio è l'avvocato Francesco Tacente, presidente del Consorzio trasporti pubblici della città. Ma a dividersi da queste parti è anche il fronte progressista: Pd, Avs, Libdem e Azione indicano Piero Bitetti, mentre i pentastellati hanno scelto Annagrazia Angolano. “Il nostro gruppo territoriale, insieme all’assemblea pubblica dei cittadini, ha deciso di non sostenere il candidato del centrosinistra Piero Bitetti”, aveva detto al Foglio il senatore  e vicepresidente del M5s Mario Turco, tarantino, addebitando ai dem  “errori di metodo, ammessi anche dai referenti locali di Pd e Con (la lista che fa riferimento al governatore Emiliano, ndr), culminati con la fuga in avanti sulla scelta del candidato, che abbiamo appreso soltanto dai giornali”.  

 

Da Lamezia Terme a Matera

Nel comune calabrese di Lamezia Terme, invece, entrambi i due schieramenti si ricompattano: Pd, Movimento 5stelle, Azione e altre civiche puntano su Doris Lo Moro, già primo cittadino dal 1993 al 2001, mentre Mario Murone ha alle sue spalle Forza Italia, Fratelli d'Italia, Lega e Noi Moderati. 

In Campania, il progetto campo largo, per le amministrative, non è decollato. Nei 5 comuni del napoletano al voto nelle prossime amministrative – Casavatore, Marigliano, Nola, Vola e Giugliano – il campo largo non ci sarà. Il cosiddetto modello Napoli, l’alleanza che lega Pd e M5s con la regia del sindaco Gaetano Manfredi  (e che si vorrebbe replicare anche alle prossime regionali, magari con Roberto Fico candidato)  è naufragata nei comuni del napoletano.  In particolare, da queste parti, sulle schede degli oltre 190 mila elettori non comparirà il simbolo del Movimento 5 stelle: un'assenza da non sottovalutare, visto in Campania e in provincia di Napoli i pentastellati hanno sempre incassato ottimi risultati alle urne. “Sono comprensibili le aspirazioni e anche le critiche dei nostri militanti – spiegava a questo giornale il deputato del M5s Dario Carotenuto – ma evidentemente non c’erano le condizioni politiche per presentare le liste”.  Al di fuori della provincia di Napoli si voterà in altre 1o città di piccole dimensioni. 

Centrosinistra "a pezzetti" anche a Matera. Il sindaco uscente, Domenico Bennardi, della “città dei sassi” corre con il sostegno dei pentastellati, mentre i dem hanno puntato su Roberto Cifarelli, ex consigliere regionale e storico rappresentante del Pd materano e lucano. A riunire il centrodestra c'è invece Antonio Nicoletti, direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019 e fino allo scorso gennaio direttore generale dell’Apt, azienda di promozione turista della Basilicata.

Continua a leggere...

Autore
Il Foglio

Potrebbero anche piacerti