Piano Trump per Gaza, al via i colloqui fra Israele e Hamas

  • Postato il 6 ottobre 2025
  • Di Panorama
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Ci siamo. Oggi, in Egitto, inizieranno i colloqui in tra Israele e Hamas in riferimento al piano di pace per Gaza, proposto dalla Casa Bianca. Secondo l’emittente Kan, l’inviato americano per il Medio Oriente, Steve Witkoff, e il genero di Donald Trump, Jared Kushner, dovrebbero invece prendere parte alle trattative più avanti. Al centro dei colloqui staranno probabilmente alcuni nodi decisivi, tra cui il disarmo di Hamas, il ritiro delle truppe israeliane da Gaza e il futuro politico della Striscia.

Hamas è molto desiderosa di raggiungere un accordo per porre fine alla guerra e avviare immediatamente lo scambio di prigionieri, in conformità con le condizioni sul campo”, ha dichiarato, domenica, un funzionario dell’organizzazione terroristica al Times of Israel. “L’occupazione non deve ostacolare l’attuazione del piano del presidente Trump. Se l’occupazione ha reali intenzioni di raggiungere un accordo, Hamas è pronta”, ha aggiunto.

Ricordiamo che, venerdì sera, il gruppo terroristico palestinese ha dato una prima risposta al piano di Trump: pur aprendo alla possibilità di liberare gli ostaggi, non ha chiarito quali siano le sue intenzioni concrete sul disarmo. Questo perché, secondo il Wall Street Journal, Hamas risulterebbe internamente spaccata sul da farsi: in particolare, la sua ala militare vorrebbe mantenere il possesso dei fucili d’assalto.

Nel frattempo, sabato sera, Benjamin Netanyahu ha dichiarato che lo Stato ebraico sarebbe “sul punto di raggiungere un traguardo molto importante”. “Non è ancora definitivo. Ci stiamo lavorando duramente”, ha specificato, per poi aggiungere: “Spero che, con l’aiuto di Dio, nei prossimi giorni, anche durante la festività di Sukkot, saremo in grado di annunciare il ritorno di tutti gli ostaggi, vivi e uccisi, in una volta sola, mentre le Idf sono ancora dispiegate nel profondo di Gaza”.

Dopo i negoziati, Israele ha accettato la linea di ritiro iniziale, che abbiamo mostrato e condiviso con Hamas. Quando Hamas confermerà, il cessate il fuoco entrerà immediatamente in vigore, inizierà lo scambio di ostaggi e prigionieri e creeremo le condizioni per la successiva fase di ritiro, che ci porterà vicini alla fine di questa catastrofe di tremila anni”, ha dichiarato, sempre nella serata italiana di sabato, Trump.

Come che sia, domenica il premier israeliano è tornato a parlare della questione degli ostaggi. “Finché non verrà rispettata la prima clausola, ovvero il rilascio di tutti gli ostaggi, vivi e morti, finché l’ultimo degli ostaggi, ognuno, non sarà trasferito in territorio israeliano, non passeremo ad altre clausole”, ha affermato. Poco dopo, lo stesso Trump ha dichiarato che Hamas rischia il “completo annientamento”, qualora dovesse cercare di rimanere al potere a Gaza.

“Non sto dicendo che queste sono persone di cui mi fido al 100%, né dovremmo fidarci. Ma hanno sostanzialmente affermato di essere d’accordo con la sua proposta e con il quadro normativo per il rilascio degli ostaggi”, ha affermato, sempre domenica, il segretario di Stato americano, Marco Rubio, riferendosi ad Hamas. “È un risultato enorme. Hanno anche accettato, in linea di principio, in generale, di condividere questa idea su cosa succederà dopo, i tecnocrati palestinesi, eccetera”, ha aggiunto.

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Panorama

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