PFAS più microplastiche: un'accoppiata micidiale

  • Postato il 27 novembre 2024
  • Di Focus.it
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Due degli inquinanti industriali più pervasivi e diffusi non solo hanno, singolarmente, effetti negativi sulla salute, ma insieme costituiscono un mix a tossicità ancora più elevata, rispetto alle singole parti. Parliamo di PFAS e microplastiche: i primi sono composti chimici industriali chiamati anche "forever chemicals" perché resistono ai maggiori processi naturali di degradazione; le seconde sono il risultato della degradazione della plastica oppure spiacevoli aggiunte a prodotti di largo uso come cosmetici, detergenti, glitter. Secondo una ricerca pubblicata su Science Direct, la loro sinergia crea un effetto particolarmente nocivo, e il problema è che molto spesso si trovano insieme.. Inquinanti per sempre. Le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) sono una classe di circa 15.000 composti usati in ambito industriale per creare prodotti resistenti all'acqua, alle vernici o al calore. Sono impiegate in prodotti di largo utilizzo come le padelle antiaderenti, i cartoni per uso alimentare, l'abbigliamento tecnico, vernici, pesticidi, cosmetici. Dal punto di vista chimico, si tratta di catene alchiliche idrofobiche fluorurate (per approfondire): in pratica acidi molto forti usati in forma liquida, con una struttura chimica che conferisce loro una particolare stabilità termica e permette di rimanere a lungo nell'ambiente. L'esposizione ad alte quantità di PFAS è stata collegata a cancro, malattie renali e del fegato, disordini del sistema endocrino, infertilità, disturbi alla nascita e dello sviluppo.. Polveri dell'Antropocene. Quanto alle microplastiche, sappiamo che ormai sono talmente onnipresenti nel suolo, nell'acqua e nell'aria che le inaliamo, le beviamo e le mangiamo: sono state trovate nel cervello e nel cuore, nei polmoni, nei testicoli e nella placenta, e sono state collegate a problemi cardiovascolari, ormonali, a processi infiammatori, infertilità e altre malattie.. Insieme per nuocere. La plastica è spesso trattata con gli PFAS: le due classi di sostanze si trovano spesso insieme e in questa combinazione entrano a contatto con l'uomo. Studiare il modo in cui interagiscono ha dunque perfettamente senso. Un team di ricercatori dell'Università di Birmingham, nel Regno Unito, ha analizzato l'effetto combinato di PFAS e microplastiche sulle pulci d'acqua, animali molto sensibili alle sostanze chimiche e spesso usati come modelli negli studi di ecologia. Due gruppi di insetti, uno già esposto in passato a inquinanti industriali e uno mai entrato in contatto con essi, sono stati inseriti in un mix di PET, un tipo comune di plastica, insieme a PFOA e PFOS, due tra i più comuni e pericolosi PFAS. La tossica "pozione" rifletteva le condizioni di inquinamento che di norma si ritrovano nei laghi.. Meno figli e maturazione più lenta. Le pulci d'acqua esposte agli inquinanti hanno in seguito generato meno prole, oltre ad essere arrivate più tardi alla maturazione sessuale e con dimensioni più piccole. Inoltre, le pulci già in precedenza esposte alle due sostanze sono state meno in grado di tollerare una nuova esposizione, come per un effetto di accumulo. Secondo gli autori dello studio, il mix di microplastiche e PFAS risulta più tossico rispetto alle due sostanze prese singolarmente: il 40% di questa aumentata tossicità è dovuto alla sinergia tra i composti, forse alle interazioni tra le loro cariche elettriche superficiali.. Indagini da approfondire. Dopo questi non incoraggianti segnali, sarà quindi importante continuare a studiare l'impatto di questi inquinanti sulla vita selvatica, e anche sull'uomo..
Autore
Focus.it

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