Petrolio e gas ancora in aumento, primi rincari per la benzina. Borse in recupero

Mercati per ora relativamente tranquilli, nonostante l’intensificrsi del conflitto tra Israele ed Iran. Petrolio e gas aprono con rialzi contenuti, dopo il balzo di venerdì scorso. Iil Brent, greggio di riferimento per il mercato europeo, si scambia a Londra a poco meno di 75 dollari al barile, lo 0,8% in più rispetto a venerdì. Il gas è in rialzo del 2%, vicino ai 39 euro al megawattora. Istantanea la ricaduta sui prezzi dei carburanti: dopo due settimane la benzina torna sopra quota 1,7 euro/litro (media nazionale self service), il gasolio sopra 1,6.

A preoccupare non sono tanto le fornitura iraniane, comunque non trascurabili (circa 3 milioni di barili al giorno), quanto le complicazioni per i transiti nell’area, in special modo se l’Iran dovesse bloccare lo stretto di Hormuz da cui passano circa il 20% delle forniture globali di petrolio. Passa anche il gas liquefatto che arriva dal Qatar e di cui l’Italia è una grande consumatrice dopo aver sensibilmente ridotto le forniture dalla Russia.

Da venerdì, alcuni proprietari e gestori di petroliere hanno smesso di offrire le loro navi sulle rotte mediorientali, in quanto stanno valutando i rischi derivanti dal conflitto tra Israele e l’Iran, alimentando le preoccupazioni sui flussi di esportazione dalla regione.

Calmi i mercati azionari. Tokyo mette a segno un rialzo dell’1,5%, Hong Kong dello 0,9%. In Europa, Parigi sale dello 0,7%, Francoforte dello 0,2%, come Londra. Milano apre a + 0,7%. Bene Leonardo, Unicredit e Saipem. Poco mossa Mediobanca dopo il rinvio dell’assemblea al 25 settembre per l’ops su Banca Generali (-2,8%). Qualche vendita sull’oro (- 0,5%). Il dollaro, salito nelle prime fasi del conflitto in una ritrovata veste di bene rifugio, cede lo 0,3% sull’euro e lo 0,1% sulla sterlina.

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