Peste suina, Osa: “Assenza di casi da mesi grazie al periodo di stop alla caccia e alla recinzione dell’area infetta”

  • Postato il 26 settembre 2024
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  • Di Il Vostro Giornale
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cinghiale

Savona. “E’ di questi giorni la notizia che l’Unione Europea, in merito all’epidemia di peste suina (PSA), ha declassato la provincia di Savona da zona rossa a zona 1, per la prolungata assenza di casi di animali positivi tra quelli uccisi o ritrovati morti. In effetti, come già abbiamo scritto, l’ultimo cinghiale infetto risale al febbraio scorso. Tutto bene quindi? Non tutto, perché due onorevoli della Lega (ricordiamocene alle imminenti elezioni regionali …) hanno voluto ringraziare i cacciatori per la loro attività. E li ringraziamo anche noi e ci spieghiamo”. Dichiarano dall’Osservatorio Savonese Animalista.

“Da tempo diciamo inascoltati che la caccia, anche in relazione alla diffusione della PSA è, come asseriscono fior di esperti, dannosa e ne favorisce la propagazione: inseguiti dai cani da caccia, i cinghiali fuggono e gli infetti portano in giro la malattia, che è molto resistente e diffusiva al semplice contatto. Orbene OSA ricorda che dal dicembre 2022 e per diversi mesi i cacciatori savonesi hanno proclamato lo sciopero del fucile perché pretendevano, contro ogni principio di epidemiologia e di precauzione, di poter consumare la carne dei cinghiali uccisi, invece di farla incenerire; ed il braccio di ferro è durato a lungo, finché, come al solito, la regione ha ceduto e li ha autorizzati”.

“E’ questo tempo di non-caccia, secondo noi, assieme all’incompleta ma avanzata recinzione della zona infetta iniziata dal primo commissario dr. A. Ferrari, che ha favorito la rapida soluzione: la PSA è un morbo micidiale, che colpisce mortalmente il 95% dei cinghiali e li uccide, in modo molto doloroso, in pochi giorni; recintandoli completamente e fermando la caccia il Belgio ha debellato l’epidemia in poco tempo”, concludono da Osa.

Autore
Il Vostro Giornale

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