"Pestata a sangue, ho abortito per le botte": racket delle case, accusa-choc contro Asktasuna
- Postato il 11 febbraio 2025
- Di Libero Quotidiano
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"Pestata a sangue, ho abortito per le botte": racket delle case, accusa-choc contro Asktasuna
Askatasuna, il centro sociale di Torino, fa paura: gli antagonisti sono dei violenti, non è certo una novita. E una testimonianza in tal senso arriva da Quarta Repubblica, il programma di approfondimento politico di Rete 4 condotto da Nicola Porro, dove a vuotare il sacco è un'immigrata nigeriana. La donna ha raccontato al pubblico Mediaset di essere stata pestata dagli antagonisti perché colpevole di non aver pagato l'affitto. "Mi davano pugni, mi prendevano la testa, non mi lasciavano uscire. Quando mi hanno liberato sono uscita e ho visto mio marito con il sangue sulla faccia”, ha dichiarato al conduttore.
“In quel momento ero incinta, ho perso il bambino per le botte che mi hanno dato. Nei giorni successivi ho perso molto sangue, ho avuto forti dolori addominali e l'ho perso”, ha poi aggiunto la donna. Ma non è la sola ad aver subito violenze. Anche il marito ha dichiarato di essere stato pestato a sangue. La spedizione punitiva è confermata dall'inchiesta giudiziaria ai danni di 26 attivisti di Akatasuna.
“Quando sono arrivato davanti all'entrata del palazzo – ha riferito l'uomo agli inquirenti – alcuni dei ragazzi che stavano fuori mi hanno circondato. Altri hanno aperto il portone da dentro e mi hanno aggredito anche usando il tirapugni di ferro, colpendomi più volta al torace, alle gambe e alla testa con calci. Anche quando stavo a terra”. Una caccia all'uomo, che molto spesso sfocia anche nel razzismo sistematico: "Un nero che rompe i cogl***", "Un negr*** che si fa i cazz*** suoi tipo beve fuori dalla stanza". E per questo motivo l'uomo andava portato "nelle cantine in quattro" per poi "picchiarlo o minacciarlo".
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