“Però… c’è qualcosa che non deve andare in giro ai giornalisti…”: a Chi l’ha Visto? Federica Sciarelli fa ascoltare le intercettazioni ambientali che riguardano Sempio
- Postato il 2 ottobre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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A “Chi l’ha visto?” tengono banco le intercettazioni di Andrea Sempio, soprattutto i passaggi che non sono mai stati trascritti nei documenti ufficiali. Federica Sciarelli nella puntata in onda l’1 ottobre su Rai3 fa sentire più volte intercettazioni ambientali che riguardano Sempio chiedendo ai telespettatori un aiuto nel trascrivere le parti ad oggi ancora mancanti e che vadano a integrare quel che invece si sente.
Sempio, indagato per l’omicidio di Chiara Poggi, parlando in auto dice: “Quando vanno a guardare loro vanno a vedere… foto, filmati, qualunque cosa… però… c’è qualcosa che non deve andare in giro ai giornalisti…”. La conduttrice fa notare che nel brogliaccio a proposito di questi audio si parla di rumori di sottofondo, di “argomenti non attinenti” e di una conversazione “non udibile a causa del rumore di fondo”.
“Quindi, avvocato, questa intercettazione non è stata trascritta. Cioè, ci dicono che non si sente”, spiega la padrona di casa a Antonio De Rensis, legale di Alberto Stasi e ospite in studio. “Ma secondo lei è stato fatto con dolo?” gli chiede, e l’avvocato replica: “L’alibi venne cancellato inavvertitamente, queste non sono state trascritte casualmente”. È il servizio di Vittorio Romano a ricostruire il quadro entro cui contestualizzare il tutto, intercettazioni comprese. “Da procuratore aggiunto a Pavia, Mario Venditti ha diretto le prime indagini a carico di Andrea Sempio. È sua la firma sotto la richiesta di archiviazione del 2017” ricorda il giornalista. “Oggi è l’ex magistrato ad essere sotto inchiesta e l’accusa è la più infamante per una toga, corruzione. Per la Procura di Brescia avrebbe ricevuto tra i 20 e i 30.000 euro per garantire l’impunità a Sempio”.
Romano spiega come a mettere gli investigatori sulle tracce dell’ex procuratore sarebbe stato un appunto scritto dal padre di Andrea Sempio nel 2017 e sequestrato nel maggio del 2025 che recita: “Venditti Gip Archivia per 20. 30. euro”. Che cosa vuol dire questa nota? “Venditti è il nome del PM che rappresenta l’accusa” prosegue il giornalista “Il Gip è il giudice che deve decidere se archiviare o meno e, ricordiamolo, non è stato sfiorato da questa indagine. 20-30 euro – che l’accusa interpreta come 20-30.000 euro – sarebbero il prezzo concordato per l’archiviazione di Sempio, ma davvero i Sempio sarebbero così ingenui da mettere nero su bianco e conservare per 8 anni le prove di un reato?”. L’inviato del programma di Rai3 domanda a Massimo Lovati, avvocato di Andrea Sempio, perché il padre avrebbe scritto questo bigliettino. “Come promemoria delle spese che servivano per la copia degli atti” risponde il legale, che respinge quindi l’ipotesi di una prova di corruzione.
È sempre Romano ad aiutare i telespettatori a non perdere il filo dell’intricata vicenda: “Seguiamo i soldi. La Procura di Brescia segnala movimenti anomali sui conti della famiglia Sempio tra dicembre del 2016 e maggio del 2017. Le zie paterne versano assegni per 43.000 euro, nello stesso periodo Andrea e suo padre ritirano in contanti 35.000 euro. Servivano per corrompere Venditti come sostiene la Procura di Brescia o per pagare in nero le spese legali, come avrebbero lasciato intendere i genitori?”.
E ancora: “Quando la procura di Pavia riapre il fascicolo a carico di Andrea Sempio, non si limita a leggere gli atti, ma riascolta tutte le intercettazioni ambientali e scopre che alcuni passaggi non sarebbero stati trascritti. ‘Tra questi – si legge nel decreto di perquisizione – vi era il riferimento di Sempio Giuseppe alla necessità di pagare quei signori lì’. Chi sono quei signori lì? Ci sono poi intere conversazioni sugli assegni da cambiare senza essere tracciati”. Negli atti lo scambio tra i genitori di Andrea Sempio viene riassunto in poche righe: “I due parlano probabilmente del compenso dell’avvocato e di come prelevare data la tracciabilità degli assegni”, e il resto viene bollato come non pertinente. “Perché mancano alcuni pezzi delle intercettazioni?” domanda Romano.
Rientrati in studio, lo stesso quesito viene retoricamente posto da Federica Sciarelli che fa ascoltare più volte una conversazione tra la mamma e il papà di Sempio. Nell’intercettazione si sente il padre dire: “Non mi piaceva sto Venditti”, “Beh dicono che sia un antimafia di quelli bravi” ribatte la madre. “Sarà un antimafia però due anni fermo, tre anni, ma… Però se ha fatto le domande dalla parte nostra…”, osserva ancora lui.
La conduttrice mostrando la sintesi dell’intercettazione per come viene riportata negli atti fa notare che questa parte è pressoché assente. “Casualmente è omesso. Non c’è. Non le hanno ritenute rilevanti” commenta sarcastico De Rensis mettendo in rilievo come in realtà si senta bene. E ancora l’avvocato prende la parola in studio e conclude il proprio intervento così: “Le voglio segnalare un’anomalia. La mia collega Bocellari (anche lei avvocata di Stasi, ndr) e la difesa dell’epoca fecero richiesta due volte con istanze motivatissime all’ex procuratore aggiunto di avere questi CD. Furono rigettate e in televisione l’ex procuratore aggiunto ha dichiarato che a suo parere non erano adeguatamente motivate. Noi, io e Giada Bocellari, abbiamo fatto una istanza al procuratore capo Napoleone non più motivata di quelle dell’epoca e ce le ha date immediatamente. Vede come ci possono essere idee diverse nella conduzione di una procura?”. E chissà che nella prossima puntata le intercettazioni di Sempio non possano arricchirsi di nuovi dettagli utili all’indagine grazie al contributo del pubblico da casa.
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