Perché "X" è la parola della settimana (e cosa c'entra Musk)

  • Postato il 18 novembre 2024
  • Di Libero Quotidiano
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Perché "X" è la parola della settimana (e cosa c'entra Musk)

Che X fosse tutta un'altra cosa rispetto al sito di microblogging con l'uccellino acquisito da Elon Musk nel 2022, per oltre 40 miliardi di dollari, è apparso chiaro ai più solamente il 7 ottobre 2023, con l'attacco portato da Hamas a Israele e la risposta di quest'ultimo, sebbene per il cambiamento del logo e del nome il magnate sudafricano naturalizzato americano avesse già provveduto quasi due mesi e mezzo prima. Il 23 luglio 2023 Musk twitta il suo amore per la X- «Not sure what subtle clues gave it way, but I like the letter X» («Non sono sicuro di quali sottili indizi lo abbiano rivelato, ma mi piace la lettera X») -, corredando il post di uno scatto in cui si mostra con le braccia incrociate, e, intenzionato a sbarazzarsi del pennuto azzurro, chiede aiuto in un altro “cinguettio”, per il logo, ai suoi seguaci: «Se stasera verrà postato un logo X abbastanza buono, domani lo diffonderemo in tutto il mondo» («If a good enough X logo is posted tonight, we'll make go live worldwide tomorrow».

Un utente, Sawyer Merritt, propone una X bianca su sfondo nero, Musk la condivide sul suo profilo Twitter e il 24 luglio 2023 quel carattere che tanto gli piace, già da lui adoperato in altre occasioni (per la compagna aerospaziale SpaceX e perla società X Corp., nata ufficialmente, col deposito degli atti costitutivi, il 9 marzo 2023, oltreché per X.com, una banca on line co-fondata da Musk nel 1999 e chiusa l'anno seguente), e circa il quale aveva annunciato, sempre su Twitter, «X will be the everything app» («X sarà l'app tuttofare», 16 novembre 2022), diventa finalmente realtà. Il primo tweet della storia, ritwittato 120.970 volte al momento in cui scrivo, fu lanciato il 21 marzo 2006 dall'account @jack.

Conteneva questo messaggio: «just setting up my twttr» («ho appena configurato il mio twttr»). Il nome del progetto di instant messaging era allora proprio Twttr. Modellato su Flickr, la piattaforma virtuale di Yahoo! perla condivisione di fotografie, era dimensionato sui cinque caratteri di lunghezza, la stessa degli short codes americani per applicazioni destinate alla messaggeria breve (Short Message Service).

 

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Autore
Libero Quotidiano

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