Perché un tursiope attacca i turisti in Giappone

  • Postato il 12 settembre 2024
  • Di Focus.it
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È ormai dal 2022 che i bagnanti che frequentano la prefettura giapponese di Fukui hanno un problema: un singolo tursiope che infesta le spiagge e si diverte a mordere i turisti, causando piccole escoriazioni nella maggior parte dei casi, ma anche qualche frattura nei più sfortunati. Ora uno studio pubblicato su Nature non solo identifica il colpevole, ma prova anche a dare una spiegazione di questo comportamento: il tursiope si sentirebbe solo, e soprattutto sessualmente frustrato. . Il tursiope solitario. Questo è ormai il terzo anno nel quale l'estate a Fukui è resa pericolosa dagli attacchi del tursiope, che non ha ancora un nome ma che è stato identificato come unico colpevole di questi eventi. Si tratta di un maschio, che a quanto pare vive da solo: è una condizione strana per un tursiope indopacifico, che solitamente (come d'altra parte vale per l'altra specie di tursiope, quello che si trova anche nei nostri mari) vive in pod di 10/15 esemplari: i maschi in particolare creano legami molto forti con gli altri maschi del gruppo. Il comportamento del tursiope solitario fa pensare proprio che gli manchi un po' di compagnia: i morsi che assesta ai turisti non sono mai particolarmente forti (almeno per gli standard dei delfini), e assomigliano di più a quelli che si scambiano i maschi quando stanno giocando. . Alla larga! Non c'è solo il morso, però: il tursiope giapponese è stato anche visto sfregarsi contro i bagnanti, e premere il suo pene addosso al loro corpo. È un comportamento tipico tra i maschi di tursiopi, il che fa pensare che il povero delfino si senta solo e provi a interagire con gli umani come farebbe con i suoi compagni di pod. Potrebbe però anche trattarsi di un comportamento di carattere strettamente sessuale: frustrato dall'assenza di femmine, l'animale starebbe cercando di accoppiarsi con gli ignari bagnanti. Per ora, la prefettura di Fukui invita tutti i turisti a girare alla larga dal delfino, e ridurre al minimo (o idealmente eliminare) ogni tipo di interazione: ricordiamo che parliamo di un animale lungo 2.5 m, che pesa 200 kg e nuota a circa 30 km/h, per cui un il contatto diretto (o uno scontro frontale) è pericoloso a prescindere dagli intenti del delfino..
Autore
Focus.it

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