Perché India e Pakistan si fanno la guerra per la regione del Kashmir e cosa prevede l’accordo di cessate il fuoco
- Postato il 12 maggio 2025
- Politica
- Di Blitz
- 2 Visualizzazioni

Nei giorni scorsi è scoppiata nuova tensione tra India e Pakistan, con l’esercito di Nuova Delhi che ha condotto attacchi mirati in Pakistan e nel Kashmir occupato dal Pakistan. Attacchi a cui Islamabad ha risposto. Si rischiava una nuova escalation che a quanto pare è stata scongiurata almeno per ora. Grazie all’impegno degli Usa è stata infatti raggiunta una tregua tra i due confinanti. Vediamo nello specifico cosa è stato deciso e per quale ragione c’è da decenni tensione tra India e Pakistan.
Un cessate il fuoco Donald Trump è riuscito ad ottenerlo
Il presidente degli Stati Uniti non ha ancora ottenuto un cessate il fuoco in Ucraina riuscendo tuttavia a spegnere la tensione in quest’altra regione del mondo. India e Pakistan si sono infatti accordati per una interruzione delle ostilità “immediata e completa”, ha annunciato il presidente americano nel rivendicare la sua mediazione. Le due parti hanno poi confermato lo stop agli scontri a fuoco, con l’intesa che allo stesso tempo appare ancora appesa a un filo. Alcune ore dopo sono state segnalate esplosioni nel Kashmir indiano ed il governo di Delhi ha accusato Islamabad di aver violato l’intesa.

Gli attacchi incrociati
La notizia del cessate il fuoco è arrivata dopo quattro giorni di attacchi incrociati che hanno ucciso almeno 60 persone e costretto migliaia di civili a fuggire dalle loro case lungo il confine. Lo scontro era stato innescato da un attentato a Pahalgam, nella parte del Kashmir indiano, avvenuto il 22 aprile e che era costato la vita a 26 turisti soprattutto indù. Trump, a sorpresa, ha bruciato tutti sul tempo riferendo che “dopo una lunga notte di colloqui mediati dagli Stati Uniti, India e Pakistan hanno raggiunto un accordo per un “pieno e immediato cessate il fuoco”, dando prova di “buon senso e grande intelligenza”. In seguito il segretario di Stato Marco Rubio ha comunicato che i due governi avvieranno “colloqui su un’ampia serie di questioni in un luogo neutrale”.
Washington in questa partita avrebbe sfruttato la sua posizione di forza, in un momento in cui sta negoziando con entrambe le parti anche su dossier economici. Con Islamabad che auspica l’estensione di un prestito miliardario americano, mentre Delhi vorrebbe strappare un accordo commerciale che scongiuri i dazi. Lo stesso governo pakistano, dopo il post di Trump sul cessate il fuoco pubblicato su Truth, ha ringraziato la Casa Bianca per la mediazione, mentre le autorità indiane hanno confermato la pausa delle ostilità “su terra, aria e mare”.
Anche se le forze armate hanno avvertito che sarebbero rimaste pienamente vigili e pronte a difendere la sovranità e l’integrità della patria”. Eppure, la linea del fronte non sembra essersi raffreddata del tutto, perché dopo gli annunci della tregua sono arrivate segnalazioni di nuove esplosioni a Jammu e Srinagar, le due principali città nell’amministrazione indiana del Kashmir, dove i residenti avrebbero visto droni in cielo continuare a sparare.
Perché India e Pakistan sono in guerra da anni
L’escalation tra India e Pakistan è iniziata con il violento attacco terroristico a Pahalgam nella parte di questa regione, il Kashmir, divisa tra India e Pakistan dopo la seconda guerra mondiale. Il governo indiano, dopo aver accusato il Pakistan di aver dato asilo ai terroristi ha sospeso un trattato che riguardava le acque dell’Indo. In seguito all’attentato, Nuova Delhi ha bombardato nove località nel Kashmir pakistano.
I due Stati, è bene ricordarlo, dispongono di circa 150 arsenali nucleari di potenza simile. La storica rivalità nacque dopo l’indipendenza dagli inglesi ottenuta da entrambi i Paesi al termine del secondo conflitto mondiale. Ben presto ci fu una guerra aperta a causa del Kashmir, regione strategica per via dei suoi passi montani. Il Kasmir, durante l’occupazione venne governato da un maharaja indù e venne abitato in maggioranza da musulmani. I pakistani, oltre al controllo delle montagne, dopo l’indipendenza dal Regno Unito ambivano al Kashmir perché volevano riunire tutte le popolazioni islamiche dell’area.
Nel 1947 scoppiò un primo conflitto con i pakistani che cercarono di forzare la situazione scatenando la reazione indiana. Fino al 1949, per due anni, ci fu quindi una prima guerra tra Pakistan e India. Ci furono poi nuovi conflitti successivi: uno nel 1965 e uno molto più violento nel 1971. In quell’anno, 10 milioni di abitanti del Pakistan orientale cercarono rifugio in India a causa di una terribile carestia. Il governo indiano sfruttò l’occasione per fomentare la ribellione delle popolazioni di quella zona contro il governo pakistano: fu questa la causa della violenta e breve guerra tra i due Paesi. Le forze indiane presero il sopravvento e l’India promosse la creazione dello Stato indipendente del Bangladesh. La sua nascita permise lo scorporo dal Pakistan dei territori orientali.
Ci furono poi altre tensioni nel 1998 e 1999 che portarono al cessate il fuoco del 2003 che venne rinnovato nel 2021 e che è rimasto in vigore fino all’aprile di quest’anno.
L'articolo Perché India e Pakistan si fanno la guerra per la regione del Kashmir e cosa prevede l’accordo di cessate il fuoco proviene da Blitz quotidiano.