Perché il Milan vuole Rashford

Perché il Milan vuole Rashford



Perché il Milan ha deciso di rinforzarsi nel mercato di gennaio con un attaccante? Domanda lecita considerato che le priorità della squadra oggi affidata a Sergio Conceicao sembravano altre: un mediano per dare fiato ai centrocampisti e almeno un esterno difensivo.

La risposta al perché i dirigenti milanisti stiano approfondendo la candidatura di Marcus Rashford, talento classe 1997 del Manchester United, è nei numeri. Non quelli assoluti ma quelli in campionato, il vero baricentro della stagione dal momento che nessuno può permettersi di restare fuori dalla prossima Champions League.

Se, dunque, l’attacco del Milan non ha problemi realizzativi in termini assoluti (50 reti nelle prime 27 partite del 2024/2025), le considerazioni sono diverse quando si prende in esame cosa accade in Serie A. Il copione si ripete purtroppo con costanza nelle ultime settimane: i rossoneri creano ma non concretizzano e finiscono con il dilapidare un tesoro di punti. I 27 gol segnati fin qui valgono al Milan l’ottavo posto nella classifica delle reti realizzate e non rendono giustizia a quanto costruito. Non è un caso che nella statistica dei tiri verso la porta avversaria i rossoneri siano quarti (201 conclusioni) e lo stesso accada per gli XGoal: 33,79.

Del resto, se sul podio dei marcatori stagionali c’è una sola punta centrale, Morata con 6 centri, e due che di lavoro fanno altro come Pulisic e Reijnders qualcosa non funziona. Ecco perché l’ipotesi Marcus Rashford è concreta e, comunque vada a finire la trattativa, sintomatica della decisione di investire sull’attacco.

Rashford porta in dote 138 gol realizzati in carriera con la maglia del Manchester United più altri 17 con la nazionale inglese. È un grande talento che in tre stagioni è stato capace di andare oltre quota 20 e in questa, pur difficoltosa per lui e per la squadra, è comunque a sette in 1.500 minuti in campo. È vero che parte anche lui, preferibilmente dalla fascia, ma si tratta di un calciatore integro, ancora nel pieno della sua maturità e che in Serie A può fare la differenza.

È stato offerto al Milan e non solo e i dirigenti rossoneri ci stanno pensando seriamente. La formula è quella del prestito secco fino a giugno con pagamento di una percentuale importante del faraonico stipendio da 13,5 milioni netti da parte del Manchester United. La partenza di Okafor per il Lipsia (prestito con diritto di riscatto a 26 milioni di euro) non ha prodotto introiti immediati ma ha liberato spazio nella lista e un minimo risparmio nel monte ingaggi.

Ora si tratta di far quadrare la strategia e consegnare nel più breve tempo possibile a Conceicao un giocatore in grado di aiutarlo a tradurre in reti quanto viene prodotto dalla squadra. La rincorsa un posto nella prossima Champions League sarà affannosa, ma grazie al rallentamento di Lazio, Fiorentina e Bologna non impossibile. La stessa Juventus sta camminando a passo lento. Ecco perché può avere senso investire su un giocatore della dimensione di Rashford e affidargli le chiavi della riscossa.

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Panorama

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