Perché il 2 Giugno è la Festa della Repubblica e perché si fa la parata
- Postato il 2 giugno 2025
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Il 2 giugno si celebra la nascita della Repubblica Italiana: ecco perché questa data è così importante nella storia del nostro Paese. Dalla scelta tra monarchia e repubblica al suffragio universale, tutto ciò che c’è da sapere sulla Festa della Repubblica.
Perché il 2 giugno è la Festa della Repubblica: la storia di una scelta che ha cambiato l’Italia
Il 2 giugno di ogni anno gli italiani celebrano una delle date più significative della storia nazionale: la Festa della Repubblica. Ma perché proprio questa data è così importante? Cosa successe nel 1946 e quali furono le conseguenze per il futuro del Paese?
Per rispondere a queste domande bisogna fare un passo indietro e riscoprire una pagina fondamentale della storia italiana, che ha rappresentato una svolta epocale per l’intera nazione.
Il referendum del 2 giugno 1946: la fine della monarchia
Nel pieno del dopoguerra, l’Italia era un Paese stremato dal conflitto, segnato da lutti, distruzioni e divisioni profonde. Il 2 e 3 giugno del 1946, gli italiani furono chiamati a votare con un referendum istituzionale per scegliere la forma di governo da dare alla nazione: monarchia o repubblica.
La portata di quel referendum fu doppia. Non solo veniva messa ai voti la fine del Regno d’Italia e la nascita della Repubblica, ma per la prima volta nella storia del nostro Paese, votarono anche le donne. Il suffragio universale divenne realtà e oltre 24 milioni di persone espressero la propria volontà.
I risultati: una vittoria sottile ma storica
I risultati ufficiali arrivarono solo il 10 giugno 1946: il 54,3% dei votanti aveva scelto la repubblica, mentre il 45,7% preferiva mantenere la monarchia. Una differenza contenuta, che scatenò polemiche e proteste, in particolare da parte dei monarchici.
Fu solo il 18 giugno che la Corte di Cassazione proclamò ufficialmente la nascita della Repubblica Italiana, ponendo fine a 85 anni di monarchia sabauda. Quel giorno, l’Italia intraprese un nuovo percorso, lasciandosi alle spalle il passato regale e aprendo le porte a una nuova forma di governo democratica e partecipativa.
Perché si festeggia il 2 giugno?

Anche se la proclamazione ufficiale arrivò il 18 giugno, la scelta di celebrare la Festa della Repubblica il 2 giugno è strettamente legata al giorno in cui il popolo fu chiamato alle urne. È la data in cui si esercitò il diritto al voto per cambiare il corso della storia, simbolo di partecipazione, libertà e rinascita.
A Roma, la celebrazione principale prevede ogni anno la deposizione di una corona d’alloro al Milite Ignoto presso l’Altare della Patria da parte del Presidente della Repubblica, seguita da una grande parata militare lungo via dei Fori Imperiali.
Assemblea Costituente e nascita della Costituzione
Il referendum non fu l’unico evento storico di quei giorni. Contestualmente alla consultazione sulla forma di governo, gli italiani votarono anche per eleggere i membri dell’Assemblea Costituente, l’organo incaricato di redigere la nuova Costituzione della Repubblica Italiana.
L’Assemblea cominciò i suoi lavori il 25 giugno 1946 e portò a compimento il compito il 22 dicembre 1947. La nuova Carta costituzionale entrò in vigore il 1° gennaio 1948, sancendo definitivamente i principi fondamentali della nuova Repubblica.
Le prime celebrazioni della Festa della Repubblica
La prima vera celebrazione ufficiale della Festa della Repubblica si tenne il 2 giugno 1947. L’anno successivo, nel 1948, fu organizzata la prima parata militare lungo i Fori Imperiali a Roma, una tradizione che ancora oggi rappresenta il cuore della celebrazione.
Nel 1949, il 2 giugno fu definitivamente istituito come festa nazionale. Da allora, salvo rare eccezioni, questa data è diventata sinonimo di unità, democrazia e identità nazionale.
Torino e la festa del 1961: un’eccezione storica
Nel 1961, in occasione del centenario dell’Unità d’Italia, la celebrazione ufficiale non si tenne a Roma, ma a Torino, prima capitale del Regno d’Italia. Fu un omaggio simbolico alla storia risorgimentale e all’inizio del processo di unificazione nazionale.
Gli anni difficili: l’abolizione temporanea della festività
Negli anni Settanta, a causa della grave crisi economica che colpì il Paese, il governo decise di trasformare il 2 giugno in una festa “mobile” per contenere le spese pubbliche. A partire dal 1977, la ricorrenza fu spostata alla prima domenica di giugno, perdendo lo status di giorno festivo.
La parata militare fu sospesa per diversi anni. Nel 1976 non si svolse a causa del terremoto in Friuli, mentre nel 1977, in piena austerità, venne sostituita da cerimonie simboliche e più contenute, senza sfilate.
Il ritorno del 2 giugno come festa nazionale
È stato il Presidente Carlo Azeglio Ciampi, nel 2001, a volere fortemente il ripristino del 2 giugno come festa nazionale. Ciampi avviò una profonda rivalutazione dei simboli repubblicani e patriottici, a partire dall’inno di Mameli fino alla bandiera italiana, restituendo alla Festa della Repubblica il suo significato originario.
Da allora, ogni anno, il 2 giugno è tornato a essere un giorno festivo a tutti gli effetti, con celebrazioni ufficiali, manifestazioni istituzionali e momenti di riflessione civica in tutta Italia.
La parata militare
La sfilata militare lungo via dei Fori Imperiali rappresenta il momento più solenne e spettacolare delle celebrazioni. A essa partecipano le principali forze armate italiane, le forze dell’ordine, la Protezione Civile, i vigili del fuoco e anche rappresentanze internazionali. Non si tratta solo di una dimostrazione di forza, ma di un omaggio a chi serve lo Stato con impegno e dedizione. La presenza del Presidente della Repubblica, capo supremo delle forze armate, sottolinea l’importanza istituzionale dell’evento.
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