Perché è precipitato l'aereo in India?

  • Postato il 12 giugno 2025
  • Di Focus.it
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Un Boeing 787-8 Dreamliner di Air India, volo AI 171, è precipitato pochi minuti dopo il decollo da Ahmedabad, causando la morte di 241 delle 242 persone a bordo. L'unico superstite è un passeggero seduto nella sezione centrale dell'aereo. Si tratta del primo incidente mortale registrato per un velivolo della famiglia 787 dal suo ingresso in servizio nel 2011. Le autorità aeronautiche indiane, supportate da da NTSB (l'ente investigativo statunitense per la sicurezza nei trasporti) e FAA (l'agenzia federale americana che regola l'aviazione civile) stanno indagando sulle cause dell'incidente. Va però sottolineato che la ricostruzione di un disastro aereo di questa portata è un processo lungo, tecnicamente complesso e interamente affidato a specialisti con una formazione rigorosa in ingegneria aeronautica, sicurezza del volo e analisi forense. Saranno loro, attraverso l'esame delle scatole nere, dei dati radar, dei registratori di bordo e dei resti dell'aeromobile, a determinare con precisione dinamiche e responsabilità. . Prime ipotesi in circolazione: alcune in parte plausibili, altre strampalate In queste ore, però, come di consueto, si stanno facendo strada – nei media tradizionali come tv e radio, oltre che sui social network – le prime ipotesi su cosa potrebbe essere successo. Alcune potrebbero rivelarsi plausibili, anche solo in parte, mentre altre sono già state smentite. . Tra le ipotesi più ricorrenti al momento c'è quella sostiene che i flap (gli "ipersostentatori", le appendici mobili che al decollo vengono estratte per aumentare la superficie delle ali e, di conseguenza, la forza verticale che "tira" l'aereo verso l'alto, la portanza) potrebbero non essere stati estesi in maniera adeguata, riducendo drasticamente la portanza stessa al momento del decollo. In questo caso l'aereo potrebbe non avere avuto portanza a sufficienza. È un'ipotesi poco compatibile con l'alto livello di tecnologia del Boeing 787 (in una simile eventualità si sarebbero attivati suoi sistemi di allarme) sia con la grande esperienza dell'equipaggio. C'è chi poi fa notare che il carrello, nelle fasi successive al distacco da terra, risulta ancora estratto, un elemento che secondo alcuni fa pensare che la sequenza di post-decollo non sia stata completata: è ipotizzabile che in quel momento l'equipaggio fosse preso dalle cause dell'emergenza. A proposito dei video del disastro, noi abbiamo deciso di non mostrarli qui: riteniamo che, oltre a non aggiungere elementi informativi sostanziali alla ricostruzione, la loro diffusione – soprattutto nel caso dei filmati dei soccorsi – sia lesiva della dignità delle vittime. Le autorità competenti, ed è ciò che conta, hanno già accesso a tutto il materiale utile all'inchiesta. Malfunzionamenti della strumentazione? Un altro elemento sotto esame riguarda le cosiddette velocità critiche. Tra queste, la V1 – Decision speed, che è un valore limite fissato in funzione del peso dell'aereo, condizioni meteo ecc.: in caso di anomalia (es. guasto motore, allarme, qualcosa sulla pista) durante la corsa di decollo, il pilota deve leggere il valore della velocità dell'aereo in quell'istante e confrontarlo con la V1, dopodiché: se la velocità è inferiore a V1, il pilota deve interrompere il decollo e fermarsi in sicurezza sulla pista. se la velocità è maggiore di V1, il pilota deve continuare il decollo perché non ci sarebbe abbastanza pista per fermarsi in sicurezza. Un (improbabile) errore nella lettura della velocità o un errore nel rilevamento da parte di strumenti malfunzionanti potrebbero avere spinto il pilota a prendere una decisione sbagliata. Uccelli nei motori? Altri problemi? Alcuni testimoni avrebbero riferito di un forte boato subito dopo il decollo, compatibile con un'anomalia ai motori, come un bird strike (uccelli "risucchiati" dai motori) o un improvviso calo di spinta. Tuttavia, non sono state osservate fiammate o segnali tipici di queste eventualità. Ricordiamo che l'aereo è in grado di completare il decollo anche con un motore in avaria (mentre è ragionevolmete improbabile che entrambi i motori fossero inutilizzabili a causa del bird strike). Inizialmente era circolata persino l'ipotesi che l'aereo, nella sua corsa di decollo, potesse avere sfruttato solo metà della lunghezza della pista, inspiegabilmente. Successivamente i dati radar lo hanno smentito, rivelando che l'intera lunghezza della pista è stata utilizzata. C'erano state avvisaglie prima di oggi? Negli ultimi mesi, alcune figure interne a Boeing – tra cui l'ingegnere Sam Salehpour – avevano sollevato preoccupazioni circa difetti strutturali potenzialmente critici nei giunti di fusoliera del 787. Salehpour ha affermato che alcune unità avrebbero tolleranze fuori specifica (in parole semplici, le dimensioni di alcuni componenti non sarebbero sufficientemente accurate) tali da rischiare il cedimento progressivo in volo, qualora non corrette. Non è stato confermato se il velivolo coinvolto nell'incidente rientrasse tra quelli ispezionati o segnalati. Un episodio relativamente recente, risalente al marzo 2024, in Australia, ha coinvolto un Boeing 787-9 LATAM, che ha subito un'improvvisa perdita di controllo in volo a causa di un'anomalia al sistema di comando. Anche se non direttamente collegato al caso indiano, l'evento ha riaperto il dibattito sull'affidabilità dei sistemi elettrici ed elettronici del Dreamliner, che pure, pochi anni dopo il suo esordio, aveva manifestato problemi alle batterie di bordo (poi risolti). Negli ultimi anni Boeing è sotto pressione per problemi di qualità emersi su diversi modelli, tra cui il 737 MAX. La stampa internazionale parla di una crisi sistemica, che va oltre il singolo incidente e investe la cultura aziendale in materia di sicurezza e controllo. .
Autore
Focus.it

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