Per Carlo Ancelotti dopo il figlio Davide arriva un altro addio doloroso

  • Postato il 29 dicembre 2025
  • Di Virgilio.it
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Quando i figli crescono bisogna lasciarli andare perché facciano la loro strada. E per figli non si intende solo il significato letterale. Si avvicina per Carlo Ancelotti un altro doloroso addio dopo la separazione dal figlio Davide, che gli faceva da vice e che ha intrapreso la carriera “solista”. Anche il varesino Francesco Mauri, da sempre suo assistente, esperto di analisi dei dati e strategia sui calci piazzati, è pronto a dire addio.

L’addio dopo i Mondiali

In un’intervista ad As Mauri rivela: “È ora di lasciare Carlo. Voglio assumermi più responsabilità ed essere stimolato di più. La mia motivazione è alta e voglio poter dimostrare tutto quello che ho imparato in questo periodo. Spero che vinceremo il titolo con il Brasile, e poi arriverà una buona opportunità. Sarebbe il piano perfetto. Inoltre, abbiamo notato l’affetto che quasi tutti nutrono per i cinque volte campioni. Il Brasile è come il Real Madrid delle nazionali. Sono entrambi i più grandi che ci siano”.

Il ruolo di Mauri con Ancelotti

Le differenze tra allenare un club o una nazionale sono tante: “I primi due mesi sono stati dedicati al riposo e alla disconnessione dopo un lungo periodo di lavoro ininterrotto, ma lavorare con il Brasile è diverso e mi mancano il continuo lavoro sul campo e la costante preparazione delle strategie con così tante partite di fila. Il cambiamento è stato significativo. Con Ancelotti ho iniziato come preparatore atletico, ma l’ambizione che Davide e io avevamo ci ha portato, con duro lavoro e naturalezza, a diventare i due principali assistenti allenatori di Carlo. Sono diventato uno specialista nella progettazione dei calci piazzati, qualcosa di estremamente importante nel calcio moderno.

Mauri ha studiato anche Davide: “Carlo è stato un esempio da cui ho imparato molto, e la lezione principale che mi ha insegnato è che bisogna sapersi adattare a ogni squadra e a ogni situazione specifica. Sarà fondamentale anche circondarsi di una grande squadra e prestare la massima attenzione ai dettagli e ho seguito quasi tutte le partite di Davide al Botafogo . Anche lui è una fonte d’ispirazione per me”.

Il caso Neymar

In Brasile tutti si chiedono se Neymar andrà ai Mondiali: “Dipenderà da lui. Ha avuto molti problemi fisici, ma se troverà la sua forma migliore, nessuno potrà mettere in discussione il suo talento. Noi vogliamo vincere il Mondiale. Non so se la definirei un’ossessione o un sogno, ma è vero che il Brasile è un Paese che vive per il calcio. L’attesa è enorme, ed è questo l’obiettivo a cui puntiamo.”

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