Per abbassare la pressione alta, un alimento in particolare è più efficace della riduzione di sale

  • Postato il 21 aprile 2025
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Quando si parla di ipertensione, uno dei consigli più diffusi riguarda la necessità di ridurre l’assunzione di sale. Da decenni, infatti, il sodio è considerato uno dei principali responsabili dell’aumento della pressione arteriosa, tanto da diventare il nemico numero uno nelle diete pensate per proteggere il cuore. Tuttavia, un nuovo studio scientifico apre a una prospettiva diversa, concentrandosi sull’utilità del potassio. E in particolare le banane, un alimento semplice, accessibile e ricco di questo prezioso minerale.

Secondo una recente ricerca pubblicata sull’American Journal of Physiology – Renal Physiology, è proprio l’equilibrio tra sodio e potassio a giocare un ruolo cruciale nel controllo della pressione sanguigna. I ricercatori dell’Università di Waterloo, in Canada, hanno infatti dimostrato che aumentare il consumo di potassio può rivelarsi ancora più efficace nel ridurre l’ipertensione rispetto alla sola riduzione di sodio. Un approccio che, se integrato in una dieta equilibrata, potrebbe diventare uno strumento chiave nella prevenzione e nel controllo dell’ipertensione.

Il ruolo del potassio nella pressione arteriosa

Il potassio è un elettrolita fondamentale per il funzionamento dell’organismo. Collabora con il sodio nel mantenimento dell’equilibrio idrosalino e nella trasmissione degli impulsi nervosi, regolando anche la contrazione dei muscoli, inclusi quelli del cuore. In parole semplici, mentre il sodio tende a trattenere i liquidi, contribuendo all’aumento della pressione, il potassio agisce in modo opposto, favorendo l’eliminazione del sodio in eccesso attraverso le urine e facilitando la vasodilatazione, ovvero il rilassamento delle pareti dei vasi sanguigni.

Secondo Melissa Stadt, ricercatrice e autrice principale dello studio, la dieta dell’uomo preistorico era naturalmente ricca di potassio, proveniente da frutta e verdura, e povera di sodio. Il nostro organismo, quindi, si sarebbe evoluto per funzionare in modo ottimale con questa proporzione tra elettroliti. Il problema nasce con l’introduzione dell’alimentazione moderna, spesso troppo ricca di sodio (pensiamo ai cibi pronti, ai salumi, agli snack confezionati) e povera di potassio, poiché frutta e verdura sono spesso consumate in quantità insufficienti.

Lo studio

Lo studio dell’Università di Waterloo ha impiegato un modello matematico avanzato per analizzare come il rapporto tra potassio e sodio influenzi la pressione arteriosa in modo diverso tra uomini e donne. Le simulazioni hanno mostrato che incrementare il potassio nella dieta produce benefici significativi, anche in condizioni di apporto di sodio non particolarmente basso. Questo dato è particolarmente interessante perché suggerisce che, in molte situazioni, l’aggiunta di alimenti ricchi di potassio può essere un’arma efficace anche senza ricorrere a restrizioni drastiche di sale, che spesso risultano difficili da mantenere nel lungo periodo.

I risultati dello studio evidenziano una differenza tra i sessi: gli uomini, più predisposti all’ipertensione rispetto alle donne in premenopausa, tendono a rispondere in modo più marcato all’aumento del potassio alimentare. Tuttavia, i benefici sono stati rilevati anche nelle donne, rendendo questo approccio utile e raccomandabile a tutti i livelli.

La dottoressa Anita Layton, coautrice dello studio, sottolinea come il semplice gesto di integrare nella propria alimentazione quotidiana una banana o un alimento vegetale ricco di potassio possa avere effetti sorprendenti. L’impatto positivo è misurabile già in poche settimane e si accompagna ad altri vantaggi, come il miglioramento della salute renale e cardiovascolare.

Le banane, alleate naturali contro l’ipertensione

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Le banane, alleate naturali contro l’ipertensione (blitzquotidiano.it)

Tra tutti gli alimenti ricchi di potassio, le banane sono forse i più popolari. Una banana di medie dimensioni contiene circa 400-450 mg di potassio, una quantità significativa che, se inserita all’interno di un regime alimentare bilanciato, può contribuire al miglioramento della pressione arteriosa. Il loro vantaggio non è soltanto nutrizionale: si tratta di un frutto economico, facilmente reperibile e pratico da consumare ovunque, anche fuori casa.

Le banane sono inoltre un’ottima fonte di energia grazie ai carboidrati semplici, sono ricche di vitamina B6 e di fibre, e contengono una quantità molto bassa di sodio, contribuendo così a mantenere ottimale il famoso rapporto tra sodio e potassio, oggi al centro dell’interesse scientifico.

Inoltre, rispetto ad altri alimenti ricchi di potassio, le banane hanno un indice glicemico moderato, che le rende adatte anche a chi deve controllare i livelli di zucchero nel sangue, se consumate con equilibrio. Il loro sapore dolce e gradevole le rende particolarmente apprezzate anche dai bambini, che spesso sono i soggetti più difficili da avvicinare a una dieta ricca di frutta e verdura.

La nuova strategia alimentare: più potassio, non solo meno sale

Il messaggio che emerge con forza dalla nuova ricerca canadese è che non basta ridurre il sodio per combattere l’ipertensione: è fondamentale riequilibrare il rapporto tra potassio e sodio, un concetto spesso trascurato nelle diete tradizionali. Molti piani alimentari puntano tutto sulla drastica riduzione del sale, senza considerare che un aumento dell’assunzione di potassio può rivelarsi più efficace, oltre che più sostenibile da seguire.

In questo senso, la frutta, la verdura e alcuni legumi diventano protagonisti di una strategia preventiva che può evitare, ritardare o addirittura sostituire l’uso dei farmaci nei casi meno gravi. Il potassio si trova in quantità elevate anche in alimenti come spinaci, patate, avocado, fagioli bianchi, pomodori, melone e albicocche secche. Varietà e costanza sono le parole chiave per un risultato concreto.

Un altro aspetto interessante dello studio è il ruolo della tecnologia nella ricerca medica: i modelli matematici utilizzati hanno permesso di simulare scenari clinici realistici in modo etico ed efficiente, aprendo la strada a future applicazioni su larga scala anche nel campo della nutrizione personalizzata.

L’ipertensione in Italia, alcuni numeri

In Italia, secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, oltre il 30% della popolazione adulta soffre di ipertensione, ma molti non sono consapevoli del problema, poiché la pressione alta può restare silente per anni prima di manifestare sintomi evidenti. Ecco perché intervenire in modo precoce attraverso l’alimentazione può rappresentare una delle strategie più efficaci per proteggere il benessere cardiovascolare.

La dieta mediterranea, già riconosciuta a livello internazionale per i suoi effetti benefici, può diventare ancora più efficace se si tiene conto di questo nuovo approccio, integrando quotidianamente fonti di potassio come le banane, preferendo il consumo di cibi freschi e limitando il più possibile l’uso di alimenti trasformati e industriali.

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