“Per 72 ore nessuna notizia di mia zia 90enne ricoverata”, l’ospedale Galliera: “A volte operatori impegnati ma le visite sono consentite”

  • Postato il 14 luglio 2025
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Genova. Un ricovero in ospedale può essere difficile sia per chi lo affronta sia per le persone vicine a chi viene ricoverato, e così è stato per Cinzia Ruberto, cittadina genovese che racconta in una lettera l’esperienza negativa vissuta in occasione di una degenza della zia 91enne, affetta da demenza senile, e ricoverata presso l’ospedale Galliera. Abbiamo anche sentito la direzione del nosocomio cittadino per capire che cosa non abbia funzionato nella gestione del paziente e nella comunicazione con la famiglia.

La testimonianza: “Il telefono ha suonato a vuoto per tre giorni”

Riportiamo la testimonianza di Cinzia Ruberto:Lunedì 7 luglio si è reso necessario ricorrere al pronto soccorso per mia zia, donna di 91 anni affetta da demenza. Mi è stato fornito un numero telefonico e un orario dedicato per poter chiamare per ricevere informazioni sullo stato della degente. Per ben 72 ore non siamo riusciti a contattare nessuno per poter avere risposte: il telefono suonava lungamente a vuoto senza che nessuno rispondesse e mi riferisco a entrambi gli orari forniti (dalle 12 alle 13 e dalle 18 alle 19). Ho fatto circa un centinaio di telefonate.

Giovedì 10 luglio mi sono presentata in ospedale per far visita alla zia e ho chiesto di poter parlare con un medico visto il fallimento telefonico. Il personale del punto di accoglienza mi ha fatto attendere dopo l’orario di visita per parlare con un medico (insieme a me erano presenti anche altre persone che non riuscivano ad avere informazioni) ma dopo l’attesa di circa un’ora scopriamo che il medico era andato via senza riceverci.

Viste le mie rimostranze e le mie insistenze, un infermiere è riuscito a intercedere e a farmi parlare con una dottoressa che finalmente mi ha fornito ragguagli sulle condizioni della paziente. Ma sono passate oltre 72 ore! Come è possibile che non venga garantito il diritto all’informazione e alla conoscenza dello stato di salute di un paziente che nel mio caso è impossibilitato a comunicare autonomamente con i propri cari, proprio da un ospedale come il Galliera? Le attività del pronto soccorso sono impegnative e molteplici ma devono essere svolte tutte rispettando anche i diritti del malato. E’ una volontà politica o solo colpevole negligenza organizzativa?“.

L’ospedale Galliera: “Operatori al telefono possono essere su altre urgenze, ma visite sempre consentite in orari stabiliti”

L’ospedale Galliera ha messo a disposizione di familiari e care giver un numero telefonico attraverso cui il personale dei reparti ha cura di mantenere i contatti con i congiunti e i caregiver e fornire le informazioni utili sullo stato di salute e o le necessità del paziente.

Sempre dall’ospedale fanno però sapere che a rispondere al telefono sono operatori che, anche negli orari previsti per l’apertura del centralino, potrebbero essere impegnati su altre urgenze in loco.

“Rispetto a quando questo servizio è stato attivato, cioè nel periodo Covid – fanno sapere dal Galliera – la grande differenza è che oggi le visite, negli orari stabiliti, sono consentite e in occasione delle visite è possibile chiedere informazioni agli infermieri o ai medici di turno”.

La 91enne con demenza di cui si parla in questo articolo è stata “ricoverata quasi subito” ed ha quindi avuto uno stazionamento minimo in pronto soccorso. In reparto ha potuto ricevere le visite dei familiari.

Autore
Genova24

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