Peppe Vessicchio: Il leggendario Sanremo con Elio e La Terra dei cachi
- Postato il 9 novembre 2025
- Di Panorama
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Poche figure sono diventate iconiche a Sanremo come Peppe Vessicchio, deceduto ieri a 69 anni per le complicazioni dii una polmonite. Musicista, arrangiatore e direttore d’orchestra, è riuscito a conquistare il pubblico non solo per il suo talento, ma anche per la sua presenza mai invadente quanto carismatica. Il suo nome è è stato per anni ormai sinonimo di Sanremo: «dirige l’orchestra il maestro Peppe Vessicchio» è diventata una frase cult della televisione italiana. Un’icona pop, un maestro nell’arrangiare e valorizzare le canzoni degli artisti con uno stile classico e moderno al tempo stesso.
Di tutte le sue direzioni al Festival ce n’è una passata alla storia, andata in scena durante il Sanremo del 1996 condotto da Pippo Baudo. Con Elio e le Storie Tese Vessicchio è stato prortagonista di un momento cult e rivoluzionario nel festival della canzone italiana diventando il complice ideale per scombinare tutte le regole dirigendo La terra dei cachi un geniale pezzo puzzle fatto di rock, accenni neomelodici, charleston tarantella e quant’altro. Nel brano, in cui vennero coinvolti tutti gli orchestrali, nessuno escluso, l’inzio su scandito all’Ariston con jun inedito e ironico “Pronti partenza via” urlato da Vessicchio in sostituzione del tradizionale conteggio.
A dirigere il pezzo in tutte le serate c’è sempre lui, Beppe Vessicchio, complice e direttore di una delle esibizioni che hanno fatto la storia del Festival. C’è sempre lui sul podio mentre gli Elii si presentano vestiti di viola (colore inviso nel mondo dello spettacolo) o con il cranio rasato color argento, travestiti da Rockets (la storica band francese di space disco rock). E sempre Vessicchio dirige la band in una provocazione geniale: il bizzarro regolamento di quell’edizione di Sanremo prevedeva infatti che gli artisti in gara potessero cantare nella serata conclusiva un estratto del brano avendo a disposizione un solo minuto.
Tutti suonarono soltanto il ritornello ma gli Elii diretti da Vessicchio ruppero tutte le convenzioni e decisero di proporre l’intero pezzo suonato a una velocità pazzesca. Effetto shock e un posto di diritto nella storia del Festival.
Per loro e per il Maestro Peppe, che da direttore il Festival lo aveva vinto quattro volte: nel 2000 con Sentimento degli Avion Travel, nel 2003 con Per dire di no di Alexia, nel 2010 con Per tutte le volte che di Valerio Scanu e nel 2011 con Chiamami ancora amore di Roberto Vecchioni.