Pensioni e riscatto della laurea, il Governo corregge: "Norme non retroattive"
- Postato il 17 dicembre 2025
- Economia
- Di Agi.it
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Pensioni e riscatto della laurea, il Governo corregge: "Norme non retroattive"
AGI - Cambierà dopo le polemiche la norma inserita in manovra che rivede ampliandole le finestre mobili ed il peso del riscatto della laurea ai fini della maturazione dei requisiti per il prepensionamento. Dovrebbe venire meno la retroattività della misura. "Nessuno che ha riscattato la laurea vedrà cambiata l'attuale situazione, qualsiasi modifica che dovesse intervenire varrà solo per il futuro. L'emendamento in questo senso dovrà essere corretto", chiarisce la premier Giorgia Meloni parlando in Senato.
La misura depositata ieri con una riformulazione del governo interviene su due punti: prevede che dal 2032 salga progressiva la tempistica dalla finestra mobile – ovvero i mesi che precedono il prepensionamento – ed abbia minore peso il riscatto della laurea ai fini della maturazione dei requisiti per l'uscita anticipata dal lavoro.
Le reazioni politiche e sindacali
La Lega ha manifestato una netta contrarietà sul testo. "Non esiste né oggi né mai nessun provvedimento che alzi i parametri dell'età pensionabile men che meno che sottragga il riscatto della laurea. Siamo di fronte all'ennesima 'manina' intervenuta sul testo della Manovra", afferma Armando Siri, coordinatore nazionale dipartimenti Lega. Il partito ha depositato un subemendamento per chiedere di sopprimere la disposizione.
In giornata i sindacati sono stati netti: la norma va cancellata. La Cgil parla di aumento "abnorme dell'età pensionabile, portandola a 44 anni e 2 mesi di contributi nel 2035, e – per chi ha riscattato gli anni di studio – addirittura a 46 anni e 9 mesi". La Cisl di "misure pesanti ed incomprensibili perché penalizzano lavoratori e lavoratrici che hanno pagato con i propri sacrifici oneri importanti". Mentre per la Uil: "Si rinvia ancora l'accesso alla pensione e si interviene sulla previdenza con logiche di corto respiro, dettate esclusivamente da esigenze di cassa".
Le critiche delle opposizioni
Anche le opposizioni criticano la misura sulle pensioni. "Sulle pensioni il governo ha fatto una forzatura inaccettabile. Incostituzionale, nel caso del riscatto delle lauree", incalza Antonio Misiani del Pd. Dal M5S il capogruppo a Palazzo Madama Stefano Patuanelli attacca: "Questo non è un riordino tecnico, è un taglio differito, scaricato sulle generazioni future, utile solo a dire a Bruxelles che la spesa è sotto controllo".
Gli altri emendamenti
Intanto la Commissione Bilancio del Senato deve ancora entrare nel vivo delle votazioni in attesa delle intese e delle coperture sulle ultime modifiche. Oggi FdI ha ritirato l'emendamento che prevedeva il pagamento di una imposta di bollo da 500 euro per i pagamenti in contante tra 5.000 e 10.000 euro. La norma di fatto rivedeva il limite sull'utilizzo del contante, oggi fissato a 5.000 euro.
Si va inoltre verso il ritiro degli emendamenti sulla rivalutazione dell'oro da investimento, presentati da Lega e Forza Italia. La misura, secondo alcune stime, avrebbe potuto generare introiti fino a due miliardi, ma al tempo stesso è stata accompagnata da perplessità circa i rischi legati alle transazioni su valori di incerta provenienza.
Si lavora infine ad una possibile riformulazione degli emendamenti di FdI in materia di condono e sanatoria edilizia, con un testo unico che accorpi tutte le misure. Sarebbe in corso una valutazione sulle risorse a disposizione, potrebbero essere stralciate le misure prive delle necessarie coperture.
Iter parlamentare
L'iter finale per l'approvazione in Commissione deve ancora chiarirsi viste le numerose modifiche a cui è stato sottoposto il testo nell'ultima settimana. Potrebbe non bastare la seduta notturna tra giovedì e venerdì per arrivare al mandato al relatore. La manovra è calendarizzata in Aula a Palazzo Madama per lunedì 22 e martedì 23 dicembre. Alla Camera invece sarà in Aula dal 28 dicembre, quando verrà posta la questione di fiducia da parte del governo con votazione finale il 30.
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