Pensione bassa, puoi richiedere l’integrazione al minimo: in pochi lo sanno, come si fa
- Postato il 16 giugno 2025
- Economia
- Di Blitz
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In pochi sanno della possibilità di richiedere un aumento della pensione se quest’ultima risulta troppo bassa per sopravvivere.
Nella situazione economica moderna, anche una piccola cifra può fare una grande differenza, semplificando la gestione mensile delle spese e dei risparmi accumulati. Un cambiamento apparentemente minimo può alleggerire il peso delle preoccupazioni quotidiane, restituendo un po’ di serenità, specialmente per chi si affida solo alla pensione.
Con sempre più difficoltà economiche e pensioni sempre più basse, molti pensionati si trovano ormai a stringere la cinta più del dovuto. Mi finalmente è nata una possibilità di rivalsa per tutti coloro che percepiscono una pensione troppo bassa per arrivare a fine mese.
Un nuovo aiuto in favore dei pensionati
Nel 2025 molti pensionati italiani con un assegno mensile basso potranno beneficiare di un sostegno economico più che fondamentale, ovvero l’integrazione al trattamento minimo. Questo meccanismo, previsto dalla legge, permette di ottenere un incremento mensile della pensione fino a 600 euro, a condizione che si rispettino determinati requisiti.

La misura non è nuova di per sé, ma viene aggiornata ogni anno in base alle condizioni economiche e al costo della vita secondo statistica. Per il prossimo anno, ad esempio, l’importo minimo mensile è stato fissato a 603,40 euro, chi percepisce una pensione inferiore potrà richiedere l’integrazione completa.
Ovviamente vanno tenuti in considerazione le condizioni reddituali e gli accumuli contributivi, compre il reddito annuo che non deve superare i 7.844,20 euro. Se il reddito è più alto, ma comunque inferiore a 15.688,40 euro lordi annui, l’integrazione sarà solo parziale, ma comunque di aumento si tratta.
In questo caso, l’importo aggiuntivo viene calcolato in modo proporzionale, tenendo conto della differenza tra la soglia minima e il reddito effettivo. Una misura quindi che rimane comunque corretta per gli ex contribuenti, permettendo così a molti più pensionati di accedere all’integrazione del trattamento minimo.
Per i pensionati coniugati, entra in gioco anche il reddito del partner, se il reddito familiare è inferiore a 31.376,80 euro l’anno, l’integrazione è piena. Se invece si colloca tra 31.376,80 e 39.221 euro, l’importo viene ridotto, ma anche qui il calcolo tiene conto della situazione economica del nucleo familiare.
Per richiedere l’integrazione al trattamento minimo, la richiesta va presentata all’Inps, tramite il servizio online “Consulente digitale delle pensioni”, oppure affidandosi contact center o patronato. Una volta riconosciuto il diritto, i pensionati i cui requisiti sono risultati validi all’integrazione, potranno godere dell’aumento in tempi così molto brevi.
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