Pedopornografia online, maxi-inchiesta partita da Torino: perquisizioni in tutta Italia
- Postato il 6 giugno 2025
- Cronaca
- Di Quotidiano Piemontese
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TORINO – Un’inchiesta partita da Torino ha scoperchiato un vasto giro di scambio di materiale pedopornografico a livello nazionale. L’indagine, condotta dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Piemonte e Valle d’Aosta della Polizia di Stato, sotto la direzione della Procura Distrettuale di Torino, ha portato all’arresto di un uomo residente in provincia di Vicenza e a numerose perquisizioni in diverse regioni italiane, compreso il Piemonte.
L’uomo arrestato è accusato di detenere un ingente quantitativo di materiale prodotto attraverso lo sfruttamento sessuale di minori. Altri soggetti, tutti uomini tra i 20 e i 60 anni, risultano indagati per scambio di contenuti pedopornografici e sono stati sottoposti a perquisizioni locali e digitali coordinate dal Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online.
Le indagini sotto copertura partite da Torino
L’attività investigativa, che ha avuto origine a Torino e si è poi estesa su scala nazionale, è durata diversi mesi. Gli agenti della Polizia Postale si sono infiltrati in chat criptate e piattaforme di messaggistica istantanea, fingendosi utenti per smascherare la rete di condivisione illecita.
Durante le perquisizioni sono stati sequestrati numerosi dispositivi, tra cui cellulari, tablet, hard disk, account email e profili social, che verranno ora sottoposti ad analisi forense. Le operazioni hanno permesso di raccogliere importanti prove digitali, garantendone l’integrità e la conservazione, utili per delineare in modo più preciso le responsabilità degli indagati.
Il Piemonte al centro delle operazioni
L’inchiesta ha evidenziato come il Piemonte, e in particolare Torino, si confermi ancora una volta snodo cruciale nelle operazioni di contrasto ai crimini informatici. Le forze dell’ordine locali si sono dimostrate fondamentali nel coordinamento delle indagini a livello nazionale, grazie a competenze specialistiche e alla stretta collaborazione tra Procura e Polizia Postale.
L’analisi del materiale sequestrato potrebbe ora allargare ulteriormente il perimetro dell’indagine, coinvolgendo nuovi soggetti e portando a ulteriori sviluppi nelle prossime settimane.
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