Pedagogisti e psicologi ai maturandi: “Preparatevi come se andaste alle Olimpiadi. E non fatevi influenzare dai compagni”
- Postato il 10 giugno 2025
- Scuola
- Di Il Fatto Quotidiano
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Dormire bene. Conservare la testa come se ci si preparasse ad una gara sportiva. Studiare con gli altri. Non crearsi aspettative ed essere consapevoli che la Maturità altro non è che un compito in classe. Sono questi i consigli che arrivano dagli esperti ai ragazzi che per la prima volta dovranno affrontare l’esame di Stato: psicologi, pedagogisti, psicoterapeuti che nella loro vita hanno fatto anche i docenti e hanno dovuto superare parecchie prove. La pozione magica per giungere al 18 giugno (giorno della prima prova scritta) senza ansia e con la certezza di avere il massimo dei voti non ce l’ha nessuno ma non è nemmeno quello cui ambire. Tutti gli studiosi che abbiamo interpellato suggeriscono di non pretendere mai troppo dalla Maturità. “La regola numero uno – spiega a “Il Fatto Quotidiano.it” il pedagogista Daniele Novara – per giungere all’esame in maniera serena è dormire. Sappiamo ormai che il sonno aumenta le capacità neuro cerebrali. Un ultimo ripasso prima di andare a letto può essere ulteriormente utile per ricordare. Il ciclo del sonno va rispettato. L’ansia si riduce solo condividendola: stare in compagnia, studiare insieme è un buon antidoto. Nessuno pensi di fare come Vittorio Alfieri che si legava alla sedia con i libri in mano!”.
Anche lo psicoterapeuta e psichiatra Gustavo Pietropolli Charmet, esperto dell’età dello sviluppo e dell’adolescenza è convinto che sia necessario puntare molto sulla salute: “Vorrei dire ai ragazzi che devono allenare e conservare la loro testa in questo periodo come se dovessero andare alle Olimpiadi. L’unico organo che deve assolutamente funzionare bene è il cervello”. Tradotto: poco sballo, pochi alcolici ma una vita sana, compresa l’alimentazione.
Charmet non ha dubbi sul fatto che la maturità metta alla prova il temperamento dei ragazzi ma consiglia di affidarsi ai buoni consigli dei genitori e dei nonni. Chi ha visto tanti esami di Stato e ha accompagnato tante generazioni è Silvia Vegetti Finzi, 86 anni con una lunga esperienza di psicologa e pedagogista: “Serve che nessuno pensi che la Maturità è una questione valutativa sulla propria persona. La scuola italiana, purtroppo, è basata sul voto, crea ansia di prestazione ma questa è solo una delle tante prove della vita. I genitori e gli insegnanti non devono caricarla in maniera eccessiva di significati”. Anzi Vegetti Finzi azzarda un suggerimento: “Sappiate che è una fortuna che potete svolgere questa prova perché in questo momento nel mondo c’è chi nemmeno ha le condizioni per poterla fare”. Chissà se i 524.415 gli studenti coinvolti si renderanno conto ma l’unica certezza è che “questa prova – sottolinea la psicologa Anna Oliverio Ferraris – non è la fine del mondo. L’hanno fatta tutti. Certo è che per viverla bene può essere utile eseguire esercizi di rilassamento e non farsi influenzare dagli altri, dai compagni”.
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