Pd, M5s, Avs e +Europa insieme per riforma Rai: “Va recepito il Media Freedom Act. Scandalo Vigilanza bloccata”

  • Postato il 15 aprile 2025
  • Politica
  • Di Il Fatto Quotidiano
  • 1 Visualizzazioni
Riparte dal nodo della riforma Rai, dopo la bocciatura nelle scorse settimane da parte della maggioranza di governo della mozione delle opposizioni sul recepimento dell’European Media Freedom Act (la norma Ue su funzionamento e governance) e di fronte allo stallo da 5 mesi in Vigilanza sul presidente, il cantiere del campo progressista. Un fronte, riunito da MoveOn Italia, Articolo 21, Libera, Rete #NoBavaglio e altre associazioni della società civile, che si ricompatta sul servizio pubblico radiotelevisivo, dando il via libera a un tavolo per mettere a punto una riforma condivisa, nel corso di una conferenza alla sede della stampa estera a Roma. Ad aderire alla proposta per lavorare a una proposta comune sia la leader Pd Elly Schlein, che Giuseppe Conte (M5S), Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli (Avs), Riccardo Magi, nel corso dell’incontro ‘Informazione, emergenza democratica: media freedom act, riforma Rai, conflitto di interesse, piattaforma social europea. No al decreto sicurezza’. “Mala tempora currunt. Oggi la commissione di Vigilanza è bloccata nei lavori ed è uno scandalo. Noi ci rifiutiamo di votare come presidente della Rai una presidente che è indicata dalla maggioranza, senza nessun coinvolgimento delle opposizioni. Un ricatto. La presidente Floridia ha scritto ai presidenti di Camera e Senato, ma non c’è stata risposta o alcun atto conseguente, neppure di moral suasion”, ha attaccato Conte.
Parole condivise dagli altri leader. “Serve una riforma che renda la Rai indipendente dai partiti. Basta con TeleMeloni, basta con l’occupazione del servizio pubblico ridotto a propaganda del governo. Le opposizioni sono unite nel chiedere una riforma che renda il servizio pubblico davvero indipendente e ne assicuri pluralismo e qualità. Meloni deve capire che la festa è finita, perché entro l’8 agosto va fatta la riforma per rendere indipendente la Rai, come dispone il regolamento europeo Media Freedom Act. Altrimenti gli italiani dovranno pagare una procedura di infrazione dalle loro tasche. Come Partito Democratico continueremo a insistere, insieme alle altre opposizioni, per arrivare al più presto a questa riforma”, ha spiegato la segretaria dem. “Noi abbiamo una nostra proposta, frutto di un confronto su alcune idee chiave per non dare tutto in mano al Parlamento, figuriamoci al governo. La mettiamo a disposizione. Ma il punto è come organizziamo nel Paese e nella società il modo di porre questa emergenza, più di quella dell’occupazione da parte della Meloni delle singole postazioni”, ha aggiunto pure Nicola Fratoianni.
Più realista Magi, numeri parlamentari alla mano: “Da parte nostra c’è massima disponibilità a confrontarci sui modelli di riforma della governance della Rai, ma dobbiamo dirci con chiarezza che in questo momento non ci sono le condizioni politiche. Io penso che il primo fronte di lotta debba essere il recepimento della direttiva europea. Delle due l’una: o il nostro Paese recepisce entro i termini il Media Freedom Act, oppure si definisce in termini orbaniani“. Ma il deputato e segretario di +Europa, in veste di presidente del comitato promotore per il referendum sulla cittadinanza, ha anche attaccato sul silenzio o quasi del servizio pubblico rispetto al voto sui 5 quesiti su cittadinanza e lavoro promossi da sindacati e associazioni, a circa due mesi di distanza dalle urne: “C’è un regolamento della commissione di Vigilanza e uno dell’Agcom che possono essere rispettati senza paradossalmente fare informazione. Si concentrano sul fatto di non dare una frazione di secondo in più al ‘Sì’ o al ‘No’, ma non sul fatto di dare un’informazione minima ai cittadini su un appuntamento, quello dell’8 e 9 giugno, già indetto dal presidente della Repubblica. Nei fatti, è a favore dell’astensionismo, a favore del governo che vorrebbe che i cittadini non andassero a votare. Per questo motivo, come Comitato promotore del referendum sulla cittadinanza intendiamo impugnare al Tar il regolamento approvato dalla Commissione di Vigilanza, perché sia garantita effettiva informazione ai cittadini”.

L'articolo Pd, M5s, Avs e +Europa insieme per riforma Rai: “Va recepito il Media Freedom Act. Scandalo Vigilanza bloccata” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Autore
Il Fatto Quotidiano

Potrebbero anche piacerti