Pazza Juve con il Borussia Dortmund, ma per la Champions League serve di più
- Postato il 16 settembre 2025
- Di Panorama
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La Juventus parte male, anzi bene. Montagne russe di emozioni come contro l’Inter per evitare una sconfitta che avrebbe costretto i bianconeri a risalire la corrente in una fase a gironi in cui era fondamentale non fare passi falsi casalinghi.
Il risultato è folle (4-4), condizionato da episodi discutili (manca un rigore netto alla squadra di Tudor e quello per il Borussia Dortmund non convince fino in fondo), ma è anche il frutto di una prestazione non sufficiente. Perché al netto degli eventi bisogna sottolineare come a lungo i tedeschi siano stati più organizzati e incisivi dei padroni di casa, una differenza che con il passare dei minuti ha rischiato di determinare il verdetto.
Tudor, quanti errori di formazione
Carattere a parte, la prima europea della Juventus di Tudor non è stata all’altezza del palcoscenico e non solo per l’alternanza del risultato. Prestazione che deve far riflettere, in Champions League serve qualcosa di più e di diverso e immaginare di speculare aspettando l’avversario non paga.
Tudor ha firmato almeno un paio di scelte discutibili. La prima: puntare su un attacco leggero tenendo fuori Vlahovic per un’ora con un piano partita che prevedeva la ripartenza saltando il centrocampo e affidandosi alle punte. Quando è entrato il serbo la situazione è migliorata.
Secondo errore: Koopmeiners è lo stesso dell’anno scorso con l’aggravante di non aver più problemi fisici. Messo come punto di riferimento davanti alla difesa ha fallito, ancora una volta. Male nella fase offensiva, spento in quella propositiva e troppo soffice difendendo. Aver insistito oltre l’intervallo ha limitato le chance della Juventus.
Errori gravi e che hanno condannato i bianconeri a cominciare col fiatone la campagna europea. A margine, un dato preoccupante perché tra Inter e Borussia la difesa ha incassato 7 gol in 180 minuti. Troppi.
Yildiz alla Del Piero e Vlahovic irrinunciabili
Nota positiva, la conferma che Yildiz è già un talento di livello internazionale. Quando si è acceso lui, la Juventus ha fatto vedere le cose migliori. Il destro a giro sotto l’ncrocio dei pali ha ricordato un certo Del Piero sempre con i gialloneri e l’assist fornito a Vlahovic è stato un cameo. Lui e il serbo oggi sono punti fermi irrinunciabili per Tudor e la notte di Champions League lo ha nitidamente messo in evidenza.
E poi il carattere, enorme. E la possibilità di pescare dalla panchina qualità che un anno fa non c’era: Zhegrova è stato determinante anche in pochi minuti, quando avrà maggiore condizione entrerà nelle rotazioni. Per ora basta così, almeno per classifica e risultato.
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