Pastorino: “Inaccettabile il taglio al fondo per i disturbi alimentari. Il governo Meloni lascia soli i più fragili”
- Postato il 21 febbraio 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Liguria. “Il governo Meloni ha compiuto una scelta politica grave e inaccettabile: cancellare il fondo per il contrasto ai disturbi del comportamento alimentare. Una decisione che condanna milioni di persone alla solitudine e all’assenza di cure adeguate”. Così il consigliere regionale Gianni Pastorino commenta l’ennesima esclusione del finanziamento destinato ai DCA, una patologia che colpisce in Italia circa 4 milioni di persone, di cui 1 milione bambini tra gli 8 e i 12 anni.
“Ricordo che la Liguria è tra le regioni più colpite per casi di disturbi dell’alimentazione tra adolescenti, e che il taglio del fondo rappresenta un danno particolarmente grave per il territorio. Nel 2022, a livello nazionale, sono stati stanziati 25 milioni di euro per il contrasto ai DCA, di cui circa 650 mila euro destinati alla Liguria. Grazie a quel fondo si erano potenziati gli ambulatori e rafforzato il personale sanitario. Adesso, con il governo Meloni, tutto questo rischia di essere spazzato via, lasciando senza supporto migliaia di giovani e le loro famiglie”.
“Sicuramente una parte delle risorse sarà comunque riallocata ma senza alcuna chiarezza sulla loro destinazione e senza un pensiero univoco su come affrontare realmente il problema. Sembra un semplice spostamento di fondi, senza un vero piano di contrasto strutturato. Si rischia, quindi, che questi finanziamenti vengano dispersi in misure frammentarie e inefficaci invece di essere impiegati per garantire una rete di cura adeguata e accessibile a tutte e tutti”.
“Già nella scorsa legislatura avevo presentato in consiglio regionale un ordine del giorno, firmato da tutti i capigruppo e approvato, che impegnava la Regione Liguria a sollecitare il governo affinché il fondo fosse ripristinato. Continueremo a chiedere a gran voce il reinserimento dei DCA nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) con un budget autonomo e un obbligo per ogni regione di dotarsi di tutti i livelli di cura. Non basta un generico riconoscimento: servono fondi, strutture, personale specializzato e un impegno concreto. Le istituzioni non possono voltarsi dall’altra parte mentre ogni anno 4.000 persone muoiono per disturbi del comportamento alimentare, più di 10 al giorno. Questa non è fatalità, ma la conseguenza diretta della mancanza di risorse e strutture adeguate.”
“Il governo ha tradito le sue stesse promesse, lasciando sole milioni di famiglie che combattono ogni giorno contro malattie che uccidono più degli incidenti stradali. Continueremo a lottare affinché venga garantito a tutte e tutti il diritto alla salute e alle cure, senza distinzioni e senza abbandonare nessuno”.