Partnership Italia-Vietnam, perchè la Unitec guarda sempre più ad Oriente

  • Postato il 17 ottobre 2024
  • Di Agi.it
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Partnership Italia-Vietnam, perchè la Unitec guarda sempre più ad Oriente

AGI - Dragon fruit (Thanh long), pomelo, rambutan (Chom Chom): sono i frutti esotici e colorati del Vietnam che cercano soluzioni innovative e brevettate per un business in espansione. Un business che chiama in causa, ogni volta di più, l'Italia. Non è un caso, infatti, se tre delegazioni delle Province Vietnamite Kon Tum, Nghe An e Ha Nam hanno fatto tappa alla Unitec di Lugo di Romagna, approfittando della prima conferenza interprovinciale per il partenariato e la collaborazione Vietnam-Italia, in programma oggi giovedì 17 ottobre a Bologna, organizzata dal ministero degli Affari Esteri vietnamita, dall'Ambasciata del Vietnam in Italia, in collaborazione con Regione Emilia-Romagna, dalla Fondazione Italia-Vietnam Ets, con la partecipazione di istituzioni e associazioni di categoria. L'iniziativa ha l'obiettivo di valutare opportunità di partnership di cooperazione tra istituzioni ed imprese vietnamite ed italiane nei settori Agricoltura, Food e bevande; Industria, Manifattura, Macchinari, Energia rinnovabili.

 

Unitec è un'azienda d'eccellenza italiana al servizio dell'ortofrutta che supporta con la propria tecnologia e know how la produzione di macchine per il miglioramento della selezione dei prodotti della terra, in modo da poter aumentare la loro shelf-life ('vita da scaffale'), puntando su qualità e redditività per il produttore. Con 885 dipendenti di cui circa 500 a Lugo e un fatturato atteso in crescita rispetto ai 200 milioni del 2023, sede anche dell'Università di Meccatronica dell'Ateneo di Bologna (il corso è partito nel 2022 con 26 iscritti, prossimo anno i primi laureati), Unitec compie nel 2024 100 anni e nel suo 'curriculum' vanta anche una soluzione per le ciliegie in Cile, che hanno fatto di quel paese uno dei principali esportatori di quel frutto. Il Vietnam, dal canto suo, punta ad acquisire tecnologia per incrementare l'export e portare anche i suoi prodotti sui principali mercati.

 

L'azienda è presente in oltre 20 Paesi con filiali commerciali e post vendita dall'Australia agli Stati Uniti, dal Canada al Nord e al Sud America, e poi in Europa e Africa, con partnership in India, Cina e Giappone. "I vietnamiti oggi hanno una volontà molto forte di fare export, per poterlo fare serve una capacità di classificare in maniera corretta il prodotto: hanno tante tipologie di frutti e noi possiamo aiutarli in questo sicuramente in maniera fattiva", spiega all'AGI Angelo Benedetti, presidente Unitec.

 

 

"Ho visitato il Vietnam e mi sono innamorato delle persone, del loro modo di essere, molto diretti, una società molto giovane - racconta Benedetti -. Ho incontrato una realtà estremamente dinamica, intraprendente, con una focalizzazione anche al mondo della formazione universitaria, molto positiva. Noi abbiamo certamente una esperienza nella tecnologia maggiore - sottolinea Benedetti - ma c'è da parte del Vietnam una apertura verso l'Italia molto positiva e già diverse aziende italiane hanno iniziato una collaborazione con questo Paese in maniera estremamente fattiva. Per me ci sono spazi in tanti settori, nell'agroalimentare, nella meccanica, nell'automazione e sono tutti settori a mio parere estremamente e potenzialmente belli, sia per loro sia per noi. Quindi vedo veramente la possibilità di fare tante belle cose insieme".

 

Nelle province vietnamite ospitate in azienda, tutte a forte vocazione agricola, ci sono oltre 600 prodotti tipici tutelati e si produce anche uno dei migliori ginseng del mondo: forse non tutti sanno che il Vietnam è il secondo produttore di caffè al mondo dopo il Brasile, leader mondiale nella qualità Robusta, con il 39,1% della produzione globale, di cui è il primo esportatore.

 

Circa 180, tra istituzioni e imprese - tra cui 50 rappresentanti delle delegazioni vietnamite - i partecipanti all'evento di Bologna, che vede anche la collaborazione della Regione Emilia Romagna, istituzioni, associazioni di categoria e sistema camerale. Il Vietnam è stato spiegato, rappresenta un mondo di opportunità per le imprese e gli investitori esteri, con un mercato di oltre 100 milioni di persone, una struttura demografica giovane e una classe media in forte crescita tra i Paesi asiatici. Nell'ottica italiana, il Vietnam è uno dei 20 Paesi di priorità per la promozione del commercio e degli investimenti.

 

"Il partenariato tra Vietnam e Italia vale circa 6 miliardi di euro dati 2023, l'Italia è quarta esportatrice nel mondo, l'Emilia Romagna seconda esportatrice in Italia, quindi direi stiamo partendo con il piede giusto, stiamo partendo con la giusta visione - spiega all'AGI Roberto Bozzi, presidente di Confindustria Romagna - una visione di export che aiuterà sicuramente l'Italia a far crescere in particolare il distretto emiliano - romagnolo, molto importante per il Vietnam, per le tecnologie volte a migliorare l'industrializzazione di tutto il settore agroalimentare che ancora in Vietnam necessita di crescita per i suoi sviluppi futuri".

 

L'Emilia Romagna rappresenta infatti un modello per i rapporti istituzionali e commerciali tra Italia e Vietnam: nel 2023, l'export dell'Emilia Romagna verso il Vietnam è stato pari a circa 176 milioni di dollari di cui circa il 45% in macchinari (fonte Unioncamere Emilia-Romagna): una cifra che rappresenta il 40% del totale delle esportazioni dall'Italia. "Ricordiamo che il Vietnam ha un tasso di crescita, un pil, dell'8% all'anno, sicuramente molto ma molto appetibile e importante per l'Italia e per il suo futuro. L'Italia- conclude Bozzi - nel settore agrifood ha sempre detto la sua, con i suoi marchi e il suo know how, e penso che questo è un brand da portare non solamente in Vietnam ma in giro per il mondo".

 

"L'Emilia-Romagna nel 2013 fu apripista di una nuova stagione di rapporti tra Italia e Vietnam - commenta all'AGI Maily Anna Maria Nguyen, presidente della Fondazione Italia-Vietnam ETS e delegata dell'Ambasciata del Vietnam per l'Emilia-Romagna e l'Umbria. - Così come allora, l'anno scorso si sono concluse le celebrazioni del 50esimo anno di relazioni diplomatiche e i 10 anni dalla sottoscrizione del partenariato strategico tra i due Paesi. Ci accingiamo quindi ad una nuova stagione di rapporti di cooperazione allo sviluppo, in un'ottica sostenibile". 

 

 

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Autore
Agi.it

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