Partito il totoministro in Germania: chi sarà al fianco di Merz?
- Postato il 8 marzo 2025
- Di Agi.it
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Partito il totoministro in Germania: chi sarà al fianco di Merz?
AGI - Oggi Cdu/Csu e Spd, il primo e il terzo partito usciti dalle urne tedesche del 23 febbraio, hanno raggiunto un accordo ufficiale che apre le trattative per la formazione di un nuovo governo. Al termine dei colloqui, conservatori e socialisti dovranno presentare un documento che fissi nei dettagli il programma di coalizione e i ruoli all'interno dell'esecutivo.
Sul primo fronte, il cancelliere in pectore, Friedrich Merz, ha già fornito qualche indicazione di massima in conferenza stampa. Su chi il presidente dell'Unione potrebbe scegliere come ministri circolano, al momento, solo ipotesi e ricostruzioni giornalistiche. Il 'totoministri' è un esercizio che appassiona anche la stampa tedesca, consultando la quale emergono alcuni favoriti.
- ECONOMIA: CARSTEN LINNEMANN (CDU)
Il nuovo segretario generale della Cdu, entrato in carica nel 2023, ha svolto un ruolo fondamentale nella ricostruzione di un partito che Angela Merkel aveva lasciato privo di una guida solida. Merz potrebbe ricompensare il suo braccio destro, ritenuto tra i principali artefici della sua vittoria elettorale, con un ministero di peso come l'Economia.
- CAPO DELLA CANCELLERIA: THORSTEN FREI
Il primo segretario del gruppo parlamentare dell'Unione è un altro fedelissimo di Merz e rappresenta l'ala più conservatrice della Cdu. Esperto avvocato, Frei avrebbe cosi' un ruolo lontano dai riflettori ma molto influente, l'equivalente del sottosegretario alla presidenza del Consiglio in Italia. è inoltre il 'kanzleramtsminister' che, per prassi consolidata, ha la delega sull'intelligence.
- INTERNO: JENS SPAHN (CDU)
Giovane, energico e ambizioso. L'ex ministro della Salute ha tutte le carte in regola per portare avanti la svolta "legge e ordine" promessa da Merz. Il presidente dell'Unione non può lasciare fuori una figura cosi' ingombrante ma, secondo i ben informati, non lo ritiene leale fino in fondo a causa del suo desiderio di visibilità.
- ESTERI (O DIFESA): BORIS PISTORIUS (SPD)
È molto difficile che il ministro della Difesa uscente resti fuori dal prossimo governo. Si tratta dell'esponente più popolare dell'Spd e in molti ritengono che, se fosse stato candidato cancelliere al posto di Olaf Scholz, i socialisti avrebbero incassato un risultato molto migliore lo scorso 23 febbraio. Pistorius ha dichiarato sin dall'inizio delle trattative la sua intenzione di mantenere la sua posizione attuale, ma l'elevato profilo internazionale conquistato, nel ruolo di volto del sostegno tedesco a Kiev, lo rende un candidato naturale a guidare la diplomazia di Berlino.
- DIFESA (O ESTERI): LARS KLINGBEIL (SPD)
Se Pistorius diventasse ministro degli Esteri, il dicastero della Difesa resterebbe comunque, a quanto trapela, in mano ai socialisti. In questo caso la poltrona spetterebbe al nuovo presidente del partito, Lars Klingbeil, che punta inoltre al ruolo di vicecancelliere. Alcune testate scommettono invece sullo scenario inverso: Klingbeil agli Esteri e Pistorius alla Difesa.
- GIUSTIZIA: TINO SORGE (CDU)
Bisogna dare all'Est la giusta rappresentanza, e l'avvocato sassone appare come un buon candidato nel ruolo di ministro della Giustizia. Per le stesse ragioni, Christiane Schenderlein e Joe Chialo, entrambi esponenti conservatori, vengono ritenuti possibili nuovi ministri della Cultura.
- SALUTE: KARL LAUTERBACH (SPD)
Il ministro della Salute non è un ruolo molto ambito, in quanto procura più avversari che amici. Karl Lauterbach non dovrebbe avere quindi molto concorrenti se si mostrerà disposto a conservare il suo ruolo attuale, a meno che Merz non decida di ascoltare le case farmaceutiche che ne chiedono la testa.
- FINANZE: ALEXANDER DOBRINDT (CSU)
Molto vicino a Soeder, Dobrindt non ha lasciato grandi ricordi di sè come ministro dei trasporti. Eppure Soeder stesso ha annunciato che Dobrindt è candidato per un "ministero molto grande e difficile", probabilmente le Finanze. A questa carica è interessato anche Spahn, del quale Merz non si fida però in questo ruolo. Non manca però chi ritiene che a guidare le Finanze sarà proprio Spahn e che Dobrindt verrà dirottato sugli Interni.
- COOPERAZIONE E SVILUPPO ECONOMICO: SVENJA SCHULZE (SPD)
Anche in questo caso un ministro del governo Scholz verrebbe confermato nel suo ruolo. Del resto, se la Cdu tenesse per sè Economia e Finanze, sarebbe impossibile negare all'Spd gli altri ministeri economici.
- ISTRUZIONE: KARIN PRIEN
La ministra dell'Istruzione dello Schleswig-Holstein fa parte dell'ala liberale della Cdu, avversaria di Merz. Il presidente dell'Unione intende però concedere qualcosa alla corrente rivale e Prien ha un curriculum affidabile.
- LAVORO: HUBERTUS HEIL (SPD)
Il ministero del Lavoro spetterebbe all'Spd in maniera quasi automatica e si opterebbe ancora per mantenere in carica il ministro uscente. Heil fa inoltre parte del gruppo di negoziatori al lavoro sul programma comune, quindi appare molto difficile che resti fuori dalla partita.
- AGRICOLTURA: GUNTHER FELSSNER (CSU)
L'attuale presidente dell'Associazione degli agricoltori bavaresi deve essere a ogni costo il prossimo ministro dell'Agricoltura. Il capo della Csu, Markus Soeder, lo ha chiarito non appena sono iniziati i colloqui di coalizione e non ha la minima intenzione di cedere. Se Merz non volesse accontentarlo, si troverebbe subito con una pesante grana interna.
- AMBIENTE: JULIA KLOECKNER (CDU)
Tra le tante delfine bruciate da Angela Merkel, Kloeckner è stata ministro dell'agricoltura ma è molto difficile che possa tornare a occupare una poltrona che il capo della Csu bavarese, Markus Soeder, rivendica con insistenza per il suo partito. Il ministero dell'Ambiente potrebbe essere una destinazione non sgradita per Kloeckner, che è data inoltre come probabile prossima presidente del Bundestag.
Il candidato con le maggiori competenze per il ruolo sarebbe in realtà l'attuale segretario generale dell'Spd, Matthias Miersch, che viene però dalla Bassa Sassonia come Pistorius, Klingbeil e Heil. E nel totoministri alla tedesca le 'quote Land' contano parecchio.