Parrucchieri ed estetisti: arriva l’esame di abilitazione e multe fino a 50 mila euro

  • Postato il 14 agosto 2025
  • Di Panorama
  • 1 Visualizzazioni

Una riforma che punta a mettere ordine in un settore in crescita ma esposto all’abusivismo, ridefinendo le competenze, creando nuovi profili professionali e alzando l’asticella della formazione. È questo l’obiettivo del disegno di legge presentato da Fratelli d’Italia e firmato dal senatore Renato Ancorotti, che prevede l’introduzione di un esame di abilitazione per diventare estetista o acconciatore, oltre a sanzioni molto più pesanti per chi esercita senza titolo.

Nuove figure e formazione qualificata

La proposta interviene su una normativa ferma al 2005, mentre negli ultimi vent’anni il mestiere si è trasformato con l’ingresso di nuove tecniche e tecnologie. Oggi l’attività di estetista non si limita a trucco e capelli, ma comprende ricostruzione unghie, dermopigmentazione, epilazione avanzata, trattamenti per ciglia e sopracciglia, utilizzo di apparecchi elettronici e interventi semi-permanenti.

Il ddl riconosce formalmente due nuove figure: l’onicotecnico e il truccatore/tecnico per ciglia e sopracciglia. Per accedere alla professione sarà obbligatorio un corso regionale di almeno 600 ore e un esame finale di abilitazione.

Percorsi alternativi e specializzazioni

Restano previste vie alternative per chi ha già esperienza sul campo: chi ha svolto un percorso biennale o triennale di 900 ore potrà sostituire l’esame con un anno di lavoro a tempo pieno in un’impresa del settore; chi ha maturato tre anni di attività come dipendente, collaboratore familiare, socio lavoratore o titolare potrà accedere direttamente all’abilitazione.

La riforma apre anche alla possibilità di corsi di specializzazione in estetica, con moduli di cosmetologia, chimica, anatomia, fisiologia, marketing e utilizzo di apparecchi elettromeccanici per uso estetico.

La linea dura contro l’abusivismo

L’elemento politico più forte della riforma è la stretta sulle sanzioni: oggi chi lavora senza requisiti rischia da 500 a 2.000 euro di multa. Con la nuova legge, le cifre salirebbero a un minimo di 5.000 e fino a 50.000 euro, con sospensione dell’attività da uno a due anni. Per trattamenti specifici eseguiti senza qualifica, la multa andrebbe da 3.000 a 10.000 euro, contro l’attuale fascia di 250-5.000 euro.

Un impatto anche sull’economia sommersa

Secondo l’ISTAT, l’economia non osservata in Italia vale il 9,1% del PIL, pari a 182 miliardi di euro, con una quota rilevante legata a lavori in nero anche nei servizi alla persona. La proposta di FdI punta a rafforzare la professionalizzazione del settore e a ridurre il sommerso, ma avrà anche un impatto sull’accesso alla professione: un nodo politico che nei prossimi mesi potrebbe accendere il confronto tra maggioranza, opposizioni e associazioni di categoria.

Autore
Panorama

Potrebbero anche piacerti