Parlamentari italiani (tra cui la Schlein e Calenda) ed europei al Pride vietato di Budapest, Orban: “Ci saranno conseguenze legali”

  • Postato il 27 giugno 2025
  • Politica
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Il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha detto che ci saranno “conseguenze legali” per chi organizzerà o parteciperà al Budapest Pride che si svolgerà domani nella capitale ungherese, nonostante il divieto varato dalle autorità. “Siamo adulti”, ha dichiarato Orbán,”raccomando a tutti di rispettare le leggi, io lo faccio, e consiglierei loro di fare lo stesso. Se non lo fanno, devono tenere conto delle chiare conseguenze legali”, ha avvertito. “La polizia potrebbe interrompere tali eventi se volesse, perché ne ha il diritto, ma l’Ungheria è un paese civile” ha spiegato il premier, sottolineando che l’evento “viola la legge” e che “il compito della polizia non è usare la violenza fisica, ma far sì che le persone rispettino la legge”.

Malgrado le minacce di Orban, al Pride ci saranno decine di parlamentari dall’Italia. Tra loro ci sarà anche la segretaria del partito Democratico Elly Schlein. L’attenzione dell’ambasciata italiana in Ungheria è alta e si sta valutando il comportamento da tenere in tutta la giornata di sabato per limitare il rischio di sanzioni e prevenire possibili violenze da parte dei gruppi dell’estrema destra ungherese.

La legge approvata recentemente in Ungheria prevede un giro di vite con multe fino a 500 euro, andando di fatto a vietare ogni corteo in difesa dei diritti Lgbtq+ rifacendosi ad una legge del 2021 secondo la quale “non è possibile promuovere l’omosessualità e il cambio di sesso” per i minori. Per risalire alle identità dei partecipanti si userà anche il riconoscimento facciale.

Ursula von der Leyen, la presidente della Commissione Ue, ha scritto chiedendo “alle autorità ungheresi di consentire lo svolgimento del Pride. Senza timore di sanzioni penali o amministrative nei confronti degli organizzatori o dei partecipanti. Alla comunità Lgbtqia+ dico: sarò sempre la vostra alleata”. Le sue parole hanno ricevuto il plauso, in Italia, del ministro degli Esteri Antonio Tajani: “La manifestazione delle proprie idee è il sale della democrazia. Come diceva Voltaire, il limite della tua libertà è non andare a ledere la mia”. Orban ha invece replicato chiedendo alla presidente di non interferire “sull’applicazione della legge negli Stati membri della Ue”.

Bandiera di un Pride
Parlamentari italiani (tra cui la Schlein e Calenda) ed europei al Pride vietato di Budapest, Orban: “Ci saranno conseguenze legali” (foto Ansa) – Blitz Quotidiano

A Budapest ci saranno molti eurodeputati. Tra loro Iratxe García Pérez, leader di S&D a Bruxelles. Da Roma, accanto alla Schlein ci sarà Alessandro Zan. Per il Movimento 5 Stelle sfileranno Alessandra Maiorino,  coordinatrice del M5S per i Diritti, Croatti, Di Girolamo, Maiorino, Pirro e Morace. Per Italia viva ci sarà il senatore Ivan Scalfarotto. Ci sarò anche Calenda con una trentina di giovani di Azione e ci saranno anche esponenti di Più Europa. Da Milano, su delega del sindaco Beppe Sala, ci sarà la presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi e l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi.

Anche la Cgil ha fatto sapere che sarà in Ungheria insieme alla Confederazione europea dei sindacati (CES) e a delegazioni di altre organizzazioni sindacali europee: “Scenderemo in piazza per esprimere un netto rifiuto della deriva totalitaria e liberticida che sta caratterizzando le cosiddette ‘democrature’ anche in Europa, con un effetto contagio al quale, purtroppo, non è estraneo nemmeno il nostro Paese con leggi come il decreto sicurezza”.

Circolo Mario Mieli: “A Budapest sfileremo, non arretriamo di un millimetro”

Mario Colamarino, presidente del Circolo Mario Mieli e portavoce del Roma Pride, all’Ansa ha spiegato che sarà a Budapest con una delegazione per la grande parata del Pride vietata da Orban.'”Domani sfileremo al Pride di Budapest, dopo le dichiarazioni di Orban non arretriamo di un millimetro. Siamo appena arrivati a Budapest e nemmeno il tempo di atterrare ci hanno fatto dei controlli appena scesi dall’aereo. Alla Dogana mi hanno fatto aprire la valigia e mi hanno chiesto cos’è questo striscione. Ma vedo attivisti da tutta Europa venire qui, persone comuni, oltre ai politici”.

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Blitz

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