Paradosso taxi: ci sono più licenze, ma potrebbero rivelarsi “fantasma”

  • Postato il 12 dicembre 2024
  • Di Il Foglio
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Paradosso taxi: ci sono più licenze, ma potrebbero rivelarsi “fantasma”

E pensare che la si considerava una vicenda risolta, anche se con soluzione non del tutto adeguata all’emergenza: si pensava, insomma, che, con le nuove mille licenze per taxi annunciate, la città potesse avviarsi verso l’anno giubilare senza il terrore (per cittadini e turisti) di vedere allungarsi a dismisura le solite file ai parcheggi e le solite attese via cellulare, con app o senza app. E invece, non soltanto si apprende che, per il periodo di avvio del Giubileo e di maggior afflusso di visitatori (cioè tra Natale e Capodanno), sono state confermate le riduzioni del servizio in vigore nell’inverno del 2023: circa un trenta per cento di taxi in meno causa ferie dei tassisti tra dicembre 2024 e gennaio 2025, seppure con allungamento dei turni. Ma si apprende anche che le mille nuove licenze – beffa del destino? – potrebbero rivelarsi per un bel po’ licenze fantasma, nelle sacche della traduzione in pratica del provvedimento. Chi è risultato idoneo al concorso, infatti, dovrà pagare la licenza stessa entro 60 giorni, per poi cominciare a operare entro tre mesi. E fino a qui nessun problema. Il problema sorge quando ci si accorge che serve un veicolo da associare alla licenza.

 

Ed ecco che la situazione si fa paradossale nonché incredibile alle orecchie dell’utente che si pensava finalmente salvo: la Cooperativa Radiotaxi 3570, nella persona del presidente Loreno Bittarelli, ha inviato una lettera all’assessore alla Mobilità del Comune di Roma Eugenio Patané per segnalare la difficoltà di trovare sul mercato nuove autovetture, nel senso che i concessionari, specie per i veicoli che dovranno trasportare persone con disabilità, hanno tempi molto lunghi di consegna, scrive il capo dei tassisti, cosa che rende difficile l’avvio dell’attività. Non è finita: tutto ciò avviene a Roma, la città dove è stato fissato il costo minimo di 9 euro a corsa (a prescindere dalla durata). E dove, non più tardi di un mese fa, sempre il capo dei tassisti romani, intervistato dal Sole24ore, individuava una soluzione nel “lasciare più libertà ai titolari di licenza nella fissazione delle tariffe, per cercare di far incontrare più facilmente domanda e offerta. Basta un acquazzone, la metro che si ferma e la richiesta taxi va a mille. E’ impossibile far fronte a questi picchi se non si cerca di calmierare in qualche modo la domanda facendo leva sul prezzo, come fanno ormai tutti i servizi, dall’energia al trasporto aereo”. Peccato che il mercato dei taxi non sia libero, cioè senza barriere all’ingresso. 
 

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Autore
Il Foglio

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