Papa Leone XIV: "Papa, fare il giornalista non e' mai un crimine, liberare i reporter imprigionati"
- Postato il 10 ottobre 2025
- Italia
- Di Libero Quotidiano
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Papa Leone XIV: "Papa, fare il giornalista non e' mai un crimine, liberare i reporter imprigionati"
"Se oggi sappiamo che cosa e' successo a Gaza, in Ucraina e in ogni altra terra insanguinata dalle bombe, lo dobbiamo in buona parte" ai cronisti e ai reporter inviati sul campo. Molti pero' sono perseguitati e imprigionati: bisogna liberarli perche' "fare il giornalista non puo' mai essere considerato un crimine, ma un diritto da proteggere". Leone XIV insiste sul ruolo fondamentale dei giornalisti nella societa' e nelle dinamiche mondiali, durante l'udienza ai partecipanti alla 39.ma conferenza dell'associazione Minds International, rete globale di agenzie stampa, ricevuti in udienza nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico. In un intenso discorso, il Papa esorta a continuare a promuovere "un'informazione libera, rigorosa, obiettiva" e a formare "coscienze" e un "pensiero critico", specialmente in un'epoca di informazione "spazzatura" e nell'era del digitale in cui spesso si scambia "il falso per vero" e "cio' che e' autentico con cio' che e' invece artefatto". Il pensiero del Pontefice e' soprattutto per i reporter in zone di conflitto: "Ogni giorno ci sono reporter che rischiano personalmente perche' la gente possa sapere come stanno le cose", sottolinea, evidenziando come "in un tempo come il nostro, di conflitti violenti e diffusi, quelli che cadono sul campo sono molti" e sono "vittime della guerra e dell'ideologia della guerra, che vorrebbe impedire ai giornalisti di esserci". "Non dobbiamo dimenticarli!", afferma Papa Leone. E citando uno dei suoi primi discorsi subito dopo la sua elezione l'8 maggio, ovvero quello rivolto ai giornalisti di tutto il mondo che avevano coperto il Conclave, ribadisce lo stesso appello "per la liberazione" degli operatori dell'informazione "ingiustamente perseguitati e imprigionati per aver cercato di raccontare".
Il Papa ricorda come "queste testimonianze estreme" sono "l'apice del tributo di quotidiana fatica di tantissimi che lavorano perche' l'informazione non sia inquinata da altri fini, contrari alla verita' e alla dignita' della persona". E afferma che "l'informazione e' un bene pubblico che tutti dovremmo tutelare". Per Leone XIV e' infatti "un paradosso" il fatto che "nell'era della comunicazione" sia le "agenzie di informazione", sia i "fruitori dell'informazione" siano in crisi. "Nessuno oggi dovrebbe poter dire 'non sapevo'", riflette. Incoraggia allora ancora piu' fortemente i giornalisti nel loro servizio "cosi' importante" ed esorta anche a creare un "circolo virtuoso che fa bene al corpo sociale" tra chi legge e chi produce: Cio' che e' davvero costruttivo e' l'alleanza tra i cittadini e i giornalisti all'insegna dell'impegno per la responsabilita' etica e civile. Una forma di cittadinanza attiva e' quella di stimare e sostenere gli operatori e le agenzie che dimostrano serieta' e vera liberta' nel loro lavoro. Il Papa sottolinea che "le chiavi per restituire ai cittadini il loro ruolo di protagonisti del sistema, convincendoli a pretendere un'informazione degna di questo nome" sono la "trasparenza delle fonti e della proprieta'", l'"accountability", la "qualita'", e l'"obiettivita'".
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