Papa Leone XIV: “Nessuno può costringere i popoli a un esilio forzato, hanno diritto di vivere nelle proprie terre”
- Postato il 23 agosto 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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“Tutti i popoli, anche i più piccoli e i più deboli, devono essere rispettati dai potenti nella loro identità e nei loro diritti, in particolare il diritto di vivere nelle proprie terre; e nessuno può costringerli a un esilio forzato“. Mentre Israele intensifica la sua presenza nella Striscia di Gaza con l’occupazione di Gaza City, costringendo la popolazione palestinese a vivere in una porzione di territorio sempre più piccola, Papa Leone XIV pronuncia queste parole durante l’incontro con la Delegazione del “Chagos Refugees Group” di Port Louis, capitale delle Mauritius. A lungo contese, il Regno Unito ha ceduto il controllo delle Isole Chagos alle Mauritius a maggio. L’accordo prevede il mantenimento di una base militare statunitense sull’isola Diego Garcia nell’Oceano Indiano, la più grande dell’arcipelago. “La rinnovata prospettiva del vostro ritorno nel vostro arcipelago natale è un segno incoraggiante e ha forza simbolica sulla scena internazionale”, ha sottolineato il pontefice.
Leone XIV ha lodato l’operato dell’associazione a tutela dei rifugiati chagossiani che hanno lavorato per anni e con perseveranza per il ritorno della popolazione nelle proprie isole. “Mi inserisco pienamente nella scia del compianto papa Francesco – ha detto Prevost – che avete incontrato nel giugno 2023, e che vi aveva incoraggiati nelle vostre azioni. Due anni dopo, sono lieto che la vostra causa abbia ottenuto un importante successo, poiché la restituzione delle Isole Chagos alla Repubblica di Mauritius è stata sancita di recente dalla firma di un trattato. È un passo significativo verso il vostro ritorno a casa. Condivido la vostra gioia e le vostre speranze”. Il papa ha ringraziato tutte le parti coinvolte per aver posto rimedio a “una grave ingiustizia” tramite “il dialogo e il rispetto delle decisioni del diritto internazionale“, grazie soprattutto all’attivismo delle donne chagossiane “nella rivendicazione pacifica dei propri diritti”. “Formulo ora l’auspicio che le autorità di Mauritius e anche la comunità internazionale si impegnino affinché il vostro ritorno, dopo 60 anni, avvenga nelle condizioni migliori possibili”, ha aggiunto. Dopo aver ribadito l’impegno della Chiesa locale a contribuire alla causa il Leone XIV ha concluso: “Questi anni di esilio hanno causato molte sofferenze tra voi. Avete conosciuto la povertà, il disprezzo e l’esclusione. Possa il Signore, nella prospettiva di un futuro migliore, guarire le vostre ferite e concedervi la grazia del perdono verso quanti vi hanno fatto del male. Vi invito a guardare risolutamente al futuro”.
La disputa
L’arcipelago delle Isole Chagos, che si trova nell’Oceano indiano, dal 1965 è stato territorio britannico d’Oltremare, quando le Isole Mauritius accettarono di cederlo in cambio della propria indipendenza. Ben presto divenne un avamposto militare strategico: nell’isola Diego Garcia, la più grande dell’arcipelago, venne costruita una base statunitense, usata negli anni ’70 per le operazioni militari in Vietnam e in seguito in Afghanistan e Iraq. Circa duemila persone furono costrette a lasciare le loro case per permettere la costruzione della base. Negli anni, con la lotta per la decolonizzazione, la questione delle Isole Chagos è stata affrontata di fronte alla giustizia britannica e nel 2019 una sentenza non vincolante della Corte internazionale di giustizia definì “illegale” il mantenimento della sovranità sull’arcipelago da parte del Regno Unito. Sempre nel 2019 anche l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato, a larga maggioranza, la richiesta al Regno Unito di restituire l’arcipelago alle Isole Mauritius. L’accordo raggiunto lo scorso maggio ha messo la parola fine sulla questione.
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