Papa Francesco morto – Cosa succede ora nella Curia, la fase del lutto (funerali e novendiali) e poi l’apertura del Conclave. Tutte le tappe
- Postato il 21 aprile 2025
- Cronaca
- Di Il Fatto Quotidiano
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Il Vaticano è in Sede Vacante. Cosa succede ora? Comunicata al mondo la notizia del morte di Papa Francesco dal cardinale camerlengo Kevin Joseph Farrell, il Vaticano procede su due binari paralleli: le esequie del Pontefice e la scelta del suo successore. Al momento esatto della morte di Francesco, ovvero alle 7.35 del 21 aprile 2025, tutti i capi delle istituzioni curiali e i loro membri sono decaduti dai rispettivi incarichi. Bergoglio, che ha riformato la Curia romana, nel 2022, con la costituzione apostolica Praedicate Evangelium, ha stabilito che non decadono “il penitenziere maggiore (Angelo De Donatis, ndr), il quale continua a sbrigare gli affari ordinari di sua competenza, proponendo al Collegio dei cardinali quelli di cui riferirebbe al Romano Pontefice, e l’elemosiniere di Sua Santità (Konrad Krajewski, ndr), che continua nell’esercizio delle opere di carità, secondo gli stessi criteri usati durante il pontificato, restando alle dipendenze del Collegio dei cardinali, fino all’elezione del nuovo Romano Pontefice”.
“Durante la Sede Vacante i segretari si occupano del governo ordinario delle istituzioni curiali, curando soltanto gli affari di ordinaria amministrazione. Entro tre mesi dall’elezione del Romano Pontefice essi devono essere da lui confermati nel loro incarico”. Mentre “il maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie (Diego Giovanni Ravelli, ndr) assume gli incarichi previsti dalla normativa riguardante la vacanza della Sede Apostolica e l’elezione del Romano Pontefice. Oltre a Farrell, De Donatis e Krajewski, tutti e tre elettori in conclave, restano in carica anche il cardinale vicario del Papa per la diocesi di Roma, Baldassare Reina, anch’egli elettore, e il vicegerente della diocesi di Roma, il vescovo Renato Tarantelli Baccari. Restano in carica anche il cardinale arciprete della Basilica Vaticana e vicario generale per la Città del Vaticano, Mauro Gambetti, anch’egli elettore, il sostituto della Segreteria di Stato, l’arcivescovo Edgar Peña Parra, e il segretario per i rapporti con gli Stati, l’arcivescovo Paul Richard Gallagher. Non cessano dall’incarico e dai relativi poteri i rappresentanti pontifici.
A guidare il Collegio cardinalizio è il cardinale decano Giovanni Battista Re, non elettore in conclave, affiancato dal vicedecano Leonardo Sandri, anch’egli non elettore. A Re tocca convocare il Collegio cardinalizio: 252 cardinali, di cui 135 elettori e 117 non elettori. Durante la Sede Vacante, ogni giorno, al mattino e al pomeriggio, si tengono le congregazioni generali del Collegio cardinalizio fino all’ingresso in conclave dei soli porporati elettori. In esse si prendono tutte le decisioni che riguardano questa delicatissima fase di transizione della Chiesa cattolica e si traccia il profilo del prossimo Papa, senza, però, pronunciare mai pubblicamente alcun nome. Al cardinale decano Re toccherà presiedere, in piazza San Pietro, la messa esequiale di Papa Francesco che aprirà i cosiddetti novendiali, i nove giorni di lutto della Chiesa cattolica. In ognuno di essi si celebrerà una messa esequiale per Bergoglio nella Basilica Vaticana.
“A seguito della comunicazione dell’avvenuto decesso del Romano Pontefice Francesco, – si legge in una notificazione dell’Ufficio delle celebrazioni liturgiche pontificie – secondo quanto previsto nell’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis (nn. 21-40), questa sera, lunedì 21 aprile alle ore 20.00, Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Kevin Joseph Farrell, camerlengo di Santa Romana Chiesa, presiederà il rito della constatazione della morte e della deposizione della salma nella bara. Sono pertanto pregati di prendere parte al rito l’Eminentissimo decano del Collegio cardinalizio, i familiari del Romano Pontefice, il direttore e il vice direttore della Direzione di sanità e igiene dello Stato della Città del Vaticano, che si troveranno per le ore 19.45 nella cappella della Domus Sanctae Marthae. Gli ecclesiastici indosseranno l’abito corale loro proprio”.
Parallelamente, il cardinale Re ha già convocato a Roma tutti i porporati del mondo: “In conformità al n. 19 della costituzione apostolica Universi Dominici gregis, convoco formalmente i cardinali elettori alle congregazioni generali del Collegio cardinalizio, previste durante la vacanza della Sede Apostolica e in preparazione al conclave. La prima riunione avrà luogo domani mattina (22 aprile, ndr) alle ore 9,00 nell’Aula del Sinodo. Invito cordialmente a prendere parte a tali congregazioni generali preparatorie anche i cardinali che hanno superato gli 80 anni, i quali però – come dispone il n. 7 della menzionata costituzione apostolica – sono liberi di partecipare o non partecipare”.
Come stabilito da san Giovanni Paolo II nella Universi Dominici gregis, “in una delle congregazioni immediatamente successive, i cardinali dovranno, sulla base di un prestabilito ordine del giorno, prendere le decisioni più urgenti per iniziare le operazioni dell’elezione, vale a dire: a) stabiliscano il giorno, l’ora e il modo, in cui la salma del defunto Pontefice sarà portata nella Basilica Vaticana, per essere esposta all’omaggio dei fedeli; b) predispongano tutto il necessario per le esequie del defunto Pontefice, che dovranno essere celebrate per nove giorni consecutivi, e fissino l’inizio di esse in modo che la tumulazione abbia luogo, salvo ragioni speciali, fra il quarto e il sesto giorno dopo la morte”.
Concluse le esequie, tutto sarà rivolto alla preparazione del conclave. Esso sarà immediatamente preceduto dalla messa pro eligendo Romano Pontifice presieduta dal cardinale decano Re, nella Basilica Vaticana, la mattina dell’inizio del conclave. Nel pomeriggio dello stesso giorno i porporati elettori entreranno nella Cappella Sistina per procedere con le votazioni. Intimato dall’arcivescovo Ravelli l’Extra omnes, inizierà la clausura e un cardinale non elettore terrà la seconda e ultima meditazione ai suoi confratelli che dovranno eleggere il successore di Francesco. La prima si sarà tenuta nei giorni precedenti durante una delle congregazioni generali. Dopo la meditazione, i cardinali dovranno votare. Nei giorni successivi, invece, le votazioni saranno due al mattino e due al pomeriggio fino a quando, ovviamente, non si raggiungerà il quorum dei due terzi per l’elezione del Papa. Serviranno 90 voti per essere eletto. L’esito delle votazioni sarà comunicato al mondo attraverso le fumate: nera per la mancata elezione e bianca per l’atteso Habemus Papam. Il conclave sarà presieduto dal cardinale vescovo elettore più anziano, ovvero Pietro Parolin. Ad annunciare, invece, al mondo il nome del nuovo Papa sarà il cardinale protodiacono Dominique Mamberti.
I cardinali elettori sono 135, quindici in più di quanto stabilito da san Paolo VI che fissò il limite a 120 con la costituzione apostolica Romani Pontifici eligendo del 1975: “Il diritto di eleggere il Romano Pontefice spetta unicamente ai cardinali di Santa Romana Chiesa, esclusi, a norma della legge precedentemente pubblicata, quelli che al momento dell’ingresso in conclave hanno già compiuto l’80° anno di età. Il massimo numero dei cardinali elettori non deve superare i 120. È assolutamente escluso ogni intervento di qualsiasi altra dignità ecclesiastica o potestà laica di qualsivoglia grado o ordine”. Limite confermato da san Giovanni Paolo II nella costituzione apostolica Universi Dominici gregis. Tuttavia, già Wojtyla aveva spesso derogato alla sua stessa norma, come ha sempre fatto anche Bergoglio.
Quando inizierà il conclave? Benedetto XVI, nel 2013, ha riformato questo aspetto: “Ordino inoltre che, dal momento in cui la Sede Apostolica sia legittimamente vacante, si attendano per quindici giorni interi gli assenti prima di iniziare il conclave; lascio peraltro al Collegio dei cardinali la facoltà di anticipare l’inizio del conclave se consta della presenza di tutti i cardinali elettori, come pure la facoltà di protrarre, se ci sono motivi gravi, l’inizio dell’elezione per alcuni altri giorni. Trascorsi però, al massimo, venti giorni dall’inizio della Sede Vacante, tutti i cardinali elettori presenti sono tenuti a procedere all’elezione”. Quindi il conclave deve iniziare al massimo l’11 maggio.
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